Sessanta anni fa, il 2 aprile 1959, Uto Ughi debuttava alla IUC: aveva quindici anni e portava ancora i calzoni corti ma era già una celebrità. Il suo concerto di sabato 18 maggio 2019 alle 17.30 nell’Aula Magna della Sapienza festeggia questa ricorrenza e Ughi per questa occasione speciale suonerà alcuni dei suoi cavalli di battaglia. Insieme a lui Michail Lifits, non un semplice “accompagnatore” ma un pianista di primo piano, vincitore nel 2011 del “Ferruccio Busoni” di Bolzano, uno dei più selettivi e prestigiosi concorsi pianistici in campo internazionale.
Ughi apre il concerto con la Ciaccona in sol minore di Tommaso Antonio Vitali, vissuto tra Seicento e Settecento e oggi noto per quest’unica ma celeberrima composizione, che è nel repertorio dei più grandi virtuosi e viene preferibilmente eseguita nella revisione ottocentesca di Ferdinand David. Si passa dal Barocco al pieno romanticismo con la Sonata n. 3 in re minore op. 108 di Johannes Brahms. La dimensione della musica da camera è tra le più congeniali a Brahms e occupa nel suo catalogo uno spazio superiore a quello dei lavori sinfonici; alla musica da camera il compositore si rivolse particolarmente nella sua età matura, componendo alcuni dei suoi maggiori capolavori, tra cui questa Sonata, che mostra un’estrema attenzione alla rifinitura e all’equilibrio formale e ha spesso un tono di meditazione intima, quasi di confessione.
La seconda parte del concerto è dedicata a tre celebri e brillanti pezzi di bravura della fine dell’Ottocento e dell’inizio del Novecento che flirtano con i colori e i ritmi della musica spagnola. È di Manuel De Falla, il maggior rappresentante della scuola nazionale iberica, la Suite Popular Española, fortunata versione per violino e pianoforte delle sue Canciones Populares Españolas del 1914. Dedicato al violinista spagnolo Pablo De Sarasate, il Rondò capriccioso op. 28 di Camille Saint-Saëns era fatto per mettere in mostra la prodigiosa bravura di quel celebre virtuoso e nel contempo era un omaggio alla sua patria, perché vi compaiono melodie e ritmi dall’inconfondibile colore spagnolo. Questo brano divenne talmente celebre che due grandi compositori come Bizet e Debussy ne hanno fatto delle proprie versioni. Il concerto si conclude con la pirotecnica Tzigane di Maurice Ravel, una musica dal virtuosismo satanico e smagliante, un vero tour de force con cui solo i più grandi violinisti possono cimentarsi.
Non è certamente necessario tessere ancora una volta le lodi di Uto Ughi, uno dei massimi esponenti della tradizione violinistica italiana e più grandi violinisti in assoluto dei nostri giorni. Quando era appena dodicenne, la critica già scriveva di lui: “Uto Ughi deve considerarsi un concertista artisticamente e tecnicamente maturo”. Ha suonato in tutto il mondo, nei principali festival, con le più rinomate orchestre sinfoniche, sotto la direzione dei più importanti direttori d’orchestra tra cui Celibidache, Gatti, Gergiev, Giulini, Maazel, Mehta, Pretre, Rostropovich, Sawallisch, Sinopoli, Temirkanov. Ha inciso le più importanti opere del repertorio violinistico e pubblicato il libro “Quel Diavolo di un Trillo – note della mia vita”. Suona un Guarneri del Gesù del 1744 dal suono caldo e dal timbro scuro, forse uno dei più bei “Guarneri” esistenti, e uno Stradivari del 1701 denominato “Kreutzer” perché appartenuto all’omonimo violinista a cui Beethoven aveva dedicato la famosa Sonata.
Nato nel 1982 a Tashkent (Uzbekistan) e trasferitosi in Germania all’età di 16 anni, Michail Lifits svolge una notevolissima carriera da solista nelle più importanti sale da concerto d’Europa e d’America ed è anche un appassionato e ricercato musicista da camera. Incide in esclusiva per Decca ed è attualmente impegnato nell’incisione integrale della musica per pianoforte di Schubert.
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Musiche per violino e pianoforte a “Note in Biblioteca”
COMUNICATO STAMPA
Venerdì 20 aprile alle 20.30 nella biblioteca di Villa Leopardi (via Makallé, tel. 0645460621) musiche per violino e pianoforte a “Note in Biblioteca”, la serie di incontri musicali della IUC ad INGRESSO GRATUITO nelle biblioteche di Roma Capitale.
I protagonisti di questo incontro sono due giovani musicisti brasiliani, il pianista João Tavares Filho, che ha già nel suo curriculum premi in diversi concorsi internazionali e concerti in America del Nord e del Sud e in Europa, e il violinista Francisco Cóser, anch’egli vincitore di vari premi internazionali, che ha suonato sia da solo che con varie orchestre e gruppi da camera in Brasile, USA, Cina e in varie importanti citta europee come Londra, Vienna, Atene e Roma. Nel 2014 Cóser e Tavares hanno costituito un duo che si è esibito tra l’altro in Brasile, a Chicago, a Bologna e a Roma.
Iniziano il loro concerto con la Fantasia op. 159, il più ampio e bel brano per violino e pianoforte scritto da Franz Schubert. Proseguono con “Il trillo del diavolo” di Giuseppe Tartini, un brano di difficoltà veramente diabolica, che il compositore disse essergli stato dettato in sogno dal diavolo in persona. Poi la Sonata n. 2 op. 100 di Johannes Brahms, una composizione introspettiva e intimistica. Infine Desafio III del compositore contemporaneo brasiliano Marlos Nobre.
Introduce all’ascolto Luca Pandolfi, specializzando in musicologia all’Università “Sapienza” di Roma.
Questi incontri sono organizzati dalla IUC in collaborazione con Sapienza Università di Roma e Biblioteche di Roma.
Questo il programma completo:
Schubert Fantasia in do maggiore per violino e pianoforte op. post. 159 D. 934
Tartini Sonata in sol minore per violino e pianoforte “Il Trillo del Diavolo” (arr. di Kreisler)
Brahms Sonata n. 2 in la maggiore per violino e pianoforte op. 100
Marlos Nobre Desafio III per violino e pianoforte op. 32/3
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Mauro Mariani
Ufficio stampa dell’Istituzione Universitaria dei Concerti
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Jordi Savall con il suo storico ensemble Hespèrion XXI invita alla scoperta della musica che si poteva ascoltare ad Istanbul nel 1700: un viaggio in un mondo sonoro sconosciuto e affascinante
COMUNICATO STAMPA
Jordi Savall sarà martedì 17 aprile alle 20.30 all’Aula Magna della Sapienza per i concerti della IUC. Savall suonerà la viola d’arco e la lyra e dirigerà Hespèrion XXI, lo storico ensemble da lui stesso fondato.
Jordi Savall, uno dei massimi interpreti della musica barocca, da alcuni anni si dedica con passione anche alla riscoperta e alla diffusione delle tradizioni musicali del vicino oriente e delle altre sponde del Mediterraneo: queste antiche e nobili tradizioni sono oggi dimenticate e ignorate e rischiano di sparire.
Questo suo concerto alla IUC è dedicato ad Istanbul e presenta le musiche strumentali “colte” della corte dei sultani ottomani, in dialogo e in alternanza con le musiche delle comunità armena, greca ed ebraico-sefardita, molto numerose ed importanti ad Istanbul in quell’epoca. Savall si è basato principalmente sul Libro della Scienza della Musica di Dimitrie Cantemir (1673-1723). Si tratta di un documento eccezionale sotto molti aspetti: innanzitutto è una fonte fondamentale di conoscenza della teoria, dello stile e delle forme musicali ottomane dei secoli XVII e XVIII, ma è anche una delle più interessanti testimonianze sulla vita musicale in uno dei più importanti paesi del vicino oriente e in particolare ad Istanbul, la più popolosa città europea dell’epoca. In questa raccolta di 355 composizioni – scritte con un sistema di notazione musicale inventato dallo stesso Cantemir – si trovano canti d’amore e lamenti di esuli, omaggi alla bellezza della terra ed odi eroiche. Queste musiche rappresentano la più importante collezione di antica musica ottomana giunta fino a noi. Per questa particolare occasione agli abituali musicisti di Hespèrion si è aggiunto un magnifico gruppo di strumentisti provenienti da Turchia, Armenia, Marocco e Grecia.
Come sempre avviene con Savall, anche questo promette di essere un concerto di straordinario fascino, che, attraverso il dialogo tra musiche di diversi popoli e quindi tra diverse storie, culture e religioni, può insegnarci molto anche sul mondo di oggi.
Jordi Savall è una personalità musicale tra le più polivalenti della sua generazione. Da più di cinquant’anni egli fa conoscere al mondo molte meraviglie musicali lasciate nell’oscurità, nell’indifferenza e nell’oblio. Egli scopre e interpreta queste musiche antiche con la sua viola da gamba o come direttore. Le sue attività di concertista, insegnante, ricercatore e creatore di nuovi progetti sia musicali sia culturali, lo situano tra i principali attori del fenomeno della rivalutazione della musica storica.
Il concerto ha il supporto del Departament de Cultura della Generalitat de Catalunya e dell’Institut Ramon Llull.
Mauro Mariani
Ufficio stampa dell’Istituzione Universitaria dei Concerti
mauromariani.roma@tiscali.it
Festival: un organo per Roma- concerto straordinario per Natale, venerdì 22 a SS Cosma e Damiano
COMUNICATO STAMPA
“Un Organo per Roma”, il festival ideato e diretto da Giorgio Carnini organizza un concerto straordinario per il Natale, venerdì 22 dicembre alle 18.00 nella Basilica dei SS Cosma e Damiani, ad ingresso gratuito. Il concerto è in collaborazione con IUC-Istituzione Universitaria dei Concerti, Accademia Filarmonica Romana, Conservatorio ”Santa Cecilia” e Camerata Italica.
Sono in programma musiche Giovanni Pierluigi da Palestrina e Johann Sebastian Bach, i due più grandi autori di musica sacra di ogni tempo. Di Palestrina saranno eseguiti tre brani per coro: “Sicut cervus”, “Exultate Deo” e “Magnificat”.
Di Bach si ascolteranno brani, sia vocali che strumentali: la “Pastorella” per organo, un’aria del “Magnificat”, un’altra aria e due cori dell’“Oratorio di Natale”. Inoltre le rielaborazioni di Bach di tre dei più mistici e suggestivi corali luterani: “Wachet auf, ruft uns die Stimme” (“Svegliatevi, la voce ci chiama”), “Nun komm, der Heiden Heiland” (“Ora vieni, salvatore delle genti”) e ”Jesus bleibet meine Freude” (“Gesù rimane la mia gioia), la cui esecuzione da parte del coro sarà preceduta dal relativo “Preludio al corale” per organo, come normalmente avveniva ai tempi di Bach. È un’opportunità oggi rara e preziosa di ascoltare quest’abbinamento, da cui sono nati tanti capolavori di Bach.
Gli interpreti sono il coro Ensemble Labyrinthus Vocum, l’organista Olga Di Ilio, il soprano Ma Fei, il contralto Maria Elena Pepi e la flautista Marta Rossi. Dirige Lorenzo Macrì.
Ufficio Stampa dell’Istituzione Universitaria dei Concerti:
Mauro Mariani
mauromariani.roma@tiscali.it