Chiara Taigi. La regina dell’Opera a San Pietroburgo.

COMUNICATO STAMPA
Concerto al Catherine Palace e al Mikhailovsky Castle
Chiara Taigi ha cantato per il “Festival dei Palazzi” in due concerti, il primo concerto presso il Palazzo di Caterina ( Catherine Palace, Екатерининский дворец) ed un concerto nel Castello Michajlovskij ( Mikhailovsky Castle, Михайловский замок) dove ha interpretato con l’Orchestra Sinfonica Internazionale della Regione di Leningrado “Tavrichesky” un repertorio operistico e religioso.
Il primo concerto è stato eseguito nel sontuosissimo Palazzo di Caterina nella località Puškin, residenza estiva degli Zar, costruito in onore di Caterina I di Russia decorato con oltre 100 chili di oro all’esterno ed una impressionante qualità e quantità di stucchi d’oro, decorazioni ed opere d’arte di inestimabile valore nelle sale di ragguardevoli dimensioni. Chiara Taigi ha realizzato questo concerto con il supporto della nota azienda Fabergè, cuore dell’eleganza e dell’eccellenza del design dei gioielli, storicamente ha rappresentato il tesoro degli Imperiali di Russia. In tale contesto dotato di una naturale acustica, oltre alla numerosa e sentita partecipazione del pubblico in forma esclusiva, il concerto ha brillato in una cornice di estrema bellezza per la musica lirica con la pienezza dell’orchestra che risuonava nelle molte sale del palazzo.
Il secondo concerto è stato eseguito al Castello Michajlovskij, definito il Castello degli Ingegneri situato al centro di San Pietroburgo, residenza principale degli Zar voluto inizialmente dallo Zar Paolo I Petrovič Romanov, una struttura-fortezza di imponenti dimensioni, decorazioni ed opere d’arte anche italiane. Le sale di dimensioni ragguardevoli hanno accolto oltre 1000 persone, anche il pubblico in piedi accorso pur di poter assistere al concerto di Chiara Taigi.
Chiara Taigi ringrazia per la sentita partecipazione ed emozione oltre la calorosa accoglienza del pubblico presente.

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LINK
Catherine Palace
https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_di_Caterina
https://en.wikipedia.org/wiki/Catherine_Palace
http://www.saint-petersburg.com/pushkin/catherine-palace/
https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Golden_Enfilade_of_the_Catherine_Palace

Mikhailovsky Castle
https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_Michajlovskij
https://en.wikipedia.org/wiki/Saint_Michael%27s_Castle
http://www.rusmuseum.ru/mikhailovsky-castle/
http://www.saint-petersburg.com/virtual-tour/mikhailovsky-castle/
http://www.saint-petersburg.com/palaces/mikhailovskiy-palace/

Fabergè
https://www.faberge.com/
https://fabergemuseum.ru/ru
https://it.wikipedia.org/wiki/Museo_Faberg%C3%A9_(San_Pietroburgo)
https://it.wikipedia.org/wiki/Peter_Carl_Faberg%C3%A9
https://it.wikipedia.org/wiki/Maison_Faberg%C3%A9

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Кьяра Таиджи, сопрано (Италия)
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Nikita Placco e ” Il giorno di cui non si parla” all’Apartment Bar di Roma

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Presentato all’Apartment Bar di Roma “Il giorno di cui non si parla”, il romanzo d’esordio di Nikita Placco, edito da Licosia. All’ evento sono intervenuti il giornalista Giommaria Monti, che ha dialogato con l’autore, e l’attrice Valentina Gemelli, che ha letto alcuni passi del testo.
“ Capita, scrivendo, che con il massimo della finzione si trovi il massimo della verità
– afferma Nikita Placco parlando della sua opera – ho così declinato le mie doti di narratore nell’ambito di un feuilleton, provando a ricodificare le regole dell’amore e a ribaltare uno dopo l’altro i dogmi che ci hanno trasmesso, assieme a ogni altro nutrimento, mettendoci al mondo”.
L’autore porta avanti con ritmo leggero il racconto di una traiettoria esistenziale frammentata, la vividezza dei dettagli fa da contrappunto all’idealità del sogno per tracciare un percorso sulla verità e sul potere distruttivo del “non detto”.
“ Nei panni di un io narrante mi sono messo sulle tracce dell’autenticità della letteratura  -prosegue l’autore – L’educazione sentimentale di Rodolfo nel romanzo è la trasposizione letteraria di quanto ho potuto scoprire su alcuni temi per me importanti: la condanna dei mandati familiari, il determinismo intrapsichico dei non detti, il vizio implicito connesso all’essere portatori di un determinato patrimonio genetico-culturale e, infine, le scelte finalmente liberate, l’amore come approdo di libertà, la paternità sostanziale e non biologica”.
C’è nella vita di ciascuno di noi un giorno, uno solo, che ha cambiato per sempre il nostro sentire.
Magari non il più importante, né il più decisivo, ma certamente quello dopo il quale – nelle profondità remote del nostro animo – abbiamo smesso di essere gli stessi. È un giorno, di solito, a cui la nostra mente non torna e che il nostro cuore non rievoca mai nei propri battiti. Senza che ci sia stato un accordo sul punto, nessuno intorno a noi vi fa riferimento, nemmeno per accidente.
Una miracolosa, tacita intesa fa sì che familiari, amici, compagni, noi stessi, nessuno faccia mai neppure indirettamente cenno a quel disgraziato giorno. Che pure è ben marchiato nella mente di ognuno. Preferiamo tutti, istintivamente, fare finta di niente, comportarci come se non fosse successo nulla, come se quelle 24 ore non fossero mai avvenute. Salvo che quello è il giorno che ha cambiato per sempre il corso della nostra esistenza. Quello è semplicemente – e per tutti – il giorno di cui non si parla.

Nikita Placco è nato nel maggio 1968, fa l’avvocato penalista da 25 anni, vive e lavora a Roma.
Il giorno di cui non si parla è il suo primo romanzo.
Ufficio Stampa Laura Beretta beretta@gmail.com

Il Gelato Funzionale (IGF1)

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In anteprima mondiale il 20 settembre al Salone del Gusto di Torino – Lingotto Fiere, presso la Piazza del Gelato, al Padiglione 2 dalle 13.00 alle 14.00 il medico dott. Flavio di Gregorio, ideatore del progetto di Educazione Alimentare  Food and Diet Goal, e lo Chef Gelatiere Stefano Ferrara, titolare della Pinguino Gelateria Naturale  di Roma, hanno presentato con uno SHOW COOKING-LABORATORIO “IL GELATO FUNZIONALE (IGF1)”, il primo  di una nuova serie di prodotti della catena del freddo, che oltre al gusto privilegiano  macronutrienti e molecole funzionali antiossidanti, in grado di soddisfare il palato e le esigenze alimentari sia di soggetti sani sia di coloro che seguono delle specifiche diete, così come di portatori di patologie dismetaboliche, cardio-vascolari, neurologiche degenerative, renali e oncologiche.

IGF1 – acronimo del  famoso Fattore Di Crescita Insulino Simile (Insulin Like  Grow  Factor) – è un gelato a base d’acqua, o un sorbetto a seconda del contenuto, adatto a qualsiasi tipo di dieta, in quanto non possiede lattosio,  allergeni del latte (ad esempio le beta globuline),  grassi idrogenati e raffinati, coloranti, conservanti, edulcoranti, addensanti, dunque rappresenta un sano e gustoso alimento in grado di apportare molecole funzionali scarsamente biodisponibili, come nel caso degli OMEGA 3 di origine animale, quali EPA, DPA e DHA.

Di Gregorio e Ferrara mirano a fornire un prodotto alimentare genuino, a basso contenuto di zuccheri semplici aggiunti per la categoria (massimo intorno al 19 % vs 30%) e che abbia degli apporti molecolari funzionali utili per l’organismo.

“In campo oncologico  – spiega il dott. Flavio di Gregorio –  si hanno spesso delle problematiche alimentari, come durante i cicli di chemioterapia, che determinano la comparsa di afte orali e infiammazioni a livello dell’apparato gastroenterico, che non permettono al soggetto di nutrirsi in modo adeguato. IGF1 può aiutare anche il soggetto diabetico, che persegue una dieta povera in zuccheri, a superare quella voglia spasmodica di dolce che gli è preclusa, in quanto i carboidrati semplici, utilizzati in ridottissima percentuale, sono anche a basso indice glicemico. Nei soggetti allettati o con stati neurologici degenerativi (morbo di Parkinson, l’Alzheimer, Sclerosi Multipla ecc ) IGF1 rappresenta una facile via di somministrazione alimentare, anche al fine di evitare eventuali complicanze, tra cui l’ab ingestis. Con lo slogan <Dà gusto alla tua vita e al tuo benessere> attraverso IGF1 vogliamo impattare sul benessere psico-fisico delle persone, in quanto l’acronimo Insulin Like Grow Factor  può e deve esorcizzare dal timore di sviluppare nel corso della propria vita una patologia, dal momento che le malattie fanno parte della nostra vita e spesso ci dobbiamo convivere, affrontandole con serenità, pensando di non essere mai soli”.
Chi è Flavio di Gregorio
Aretino di nascita, è medico radiologo e ricercatore universitario presso il Policlinico Gemelli di Roma, con oltre 90 pubblicazioni all’attivo.
Dal 2004 è entrato nel mondo del Food diventando esperto in Alimenti, sviluppando un proprio percorso di studio basato sulla conoscenza delle realtà gastronomiche e produttive, da cui ha origine il suo Progetto Food and Diet Goal, un programma alimentare che prevede suoi interventi in ambito congressuale, associativo, nel corso di programmi scolastici dalle scuole elementari al liceo, oltre che in Master dedicati ad argomenti di interesse medico-salutistico.
Ha frequentato Master in Nutrizione, ma non prescrive diete, bensì consiglia Alimenti di alto profilo nutrizionale. Istrionico e creativo, è sempre alla ricerca di format  legati a <Divulgazioni con Degustazione>, come “La Cucina Conoscitiva” incentrato su prodotti alimentari di alto profilo nutrizionale, da lui stesso selezionati, mettendo in pratica nel piatto ciò di cui nutrizionisti e dietologi argomentano. Dal 2017 è Maestro Assaggiatore di Formaggio, Docente Nazionale ONAF sulla “Nutrizione e Dietetica dei Formaggi” e  sulla “Chimica del Latte”; dal 2012 è Sommelier di Olio Extravergine di Oliva.
http://www.foodanddietgoal.it

Chi è Stefano Ferrara
Chef artigiano gelatiere, pasticciere, titolare de Il Pinguino Gelateria Naturale di Roma, che si è aggiudicata, il premio “ Gelato World Tour 2016” e che aderisce a AIC (Associazione Italiana Celiachia). Ferrara è specializzato in gelato senza glutine, senza latte, senza uova, senza zucchero, per celiaci, vegetariani, vegani. E’ anche consulente per apertura di nuove attività di settore, di cui tre già operanti sul territorio di Roma con la stessa filosofia di gelato naturale.
E’ docente presso Scuola Professione Gelatiere, formando nuovi gelatieri artigiani, ai quali trasferisce la passione e la creatività che contraddistinguono da anni il suo lavoro, per operare con spirito vivace, genuino e innovativo nel rispetto di un’arte antica.
Attraverso i suoi laboratori esperienziali mostra che il cambiamento è consapevolezza, con la riduzione di zuccheri semplici e grassi, per un gelato buono e sano.
http://www.ilpinguinogelaterianaturale.it
Contatti
Ufficio Stampa Food and Diet Goal
D.ssa Olimpia Ponno
press.foodanddietgoal@gmail.com

Jimmy Choo celebra a Roma

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Roma – Jimmy Choo, il marchio di accessori britannico ha rinnovato e ampliato la propria boutique romana di via dei Condotti arrivando ad estendersi su una superficie di 80mq. Progettato in collaborazione con il Christian Lahoude Studio di New York, il negozio raggiunge un’eleganza sofisticata attraverso l’eleganza dei materiali mantendeo comunque un certo legame con la città eterna.

L’intera collezione di accessori femminili come scarpe, borse, occhiali, piccola pelletteria e profumi viene ospitata in tre sale. I soffitti a volta sono rifiniti in marmo e rendono omaggio al parietale romano tradizionale mentre i pavimenti sono realizzati in un sontuoso marmo Calacatta Vagli, con ricche venature e riflessi dorati. Il travertino giallo, caratteristico delle costruzioni romane, viene utilizzato sulla facciata e nei portali che accompagnano da una sala all’altra, richiamando i toni caldi delle finiture metalliche in bronzo e oro.

 


JIMMY CHOO, VIA DEI CONDOTTI 68/A 

Il brand Jimmy Choo offre un assortimento completo di accessori di lusso. La realizzazione di scarpe da donna resta la sua prerogativa, attorno cui si articola un’ampia gamma composta da borse, piccoli accessori in pelle, sciarpe, occhiali da sole, eyewear, cinture, profumi e scarpe da uomo. Il Direttore Generale Pierre Denis e il Direttore Creativo Sandra Choi condividono la stessa visione: creare uno dei brand di lusso più apprezzati a livello globale. Jimmy Choo possiede una rete che raggruppa più di 150 negozi in tutto il mondo ed è presente nei negozi specializzati e nei più prestigiosi magazzini a livello globale. Jimmy Choo fa parte del gruppo di moda di lusso della Michael Kors Holdings Limited.

Fiamma Zagara in mostra alla Sala Serviana

 

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Prosegue il ciclo di incontri aperti al pubblico organizzati dal Comando Unità Forestali Ambientali Agroalimentari Carabinieri “I Martedì della Natura”.
Dal 2 ottobre in via Antonio Salandra 44 a Roma, sarà l’occasione per inaugurare la mostra di un’artista, Fiamma Zagara, di origine partenopee, ma “naturalizzata” romana da diversi anni.
Il titolo della mostra è: “Fiamma e i Vulcani”, che gioca su diversi accostamenti e rimandi: il simbolo dell’Arma, il nome dell’artista e il suo mondo espressivo fortemente ispirato ai vulcani.
Le opere dell’artista, che spaziano dal disegno alla scultura, sono ottenute dalla trasformazione e ricombinazione di elementi eterogenei, realizzate con materiali di scarto che trovano nuova vita e ricollocazione, e rimarranno esposte all’interno della sala fino al 16 ottobre.
Una parte significativa delle opere di Fiamma Zagara è fortemente legata alle tensioni e al continuo divenire dei processi naturali. La mostra vuole rappresentare anche un momento simbolico di rigenerazione legato al Vesuvio, che non erutta dal 1944 e divenuto Parco Nazionale nel 1995, ma le cui pendici sono state devastate, purtroppo per mano dell’uomo, la scorsa estate da un grave incendio, che ha in gran parte distrutto la vegetazione. Su quelle stesse pendici, dopo il passaggio del fuoco, la vita sta riprendendo, grazie anche all’impegno del Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari Carabinieri che ha avviato dei lavori di sistemazione delle pendici onde evitare fenomeni di dilavamento. Il bosco sta risorgendo tra i tronchi anneriti e molte nuove specie si stanno diffondendo. Si registrano i segnali della rinascita poiché la rigenerazione, dopo la distruzione, è sempre insita nei processi naturali. Ed è questo il messaggio che l’artista vuole affidare alle sue opere: un messaggio di speranza. Il vulcano come metafora di vita, visto non solo come simbolo di distruzione, ma anche come grande opportunità di rinascita: dalla lava che causa distruzione, si genera terreno nuovo, fertilissimo portatore di miglioramento e rinnovamento.

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Maria Laurenza, a Roma il secondo Atelier

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Maria Laurenza, con la sua energia positiva, conquista la Capitale ed apre il suo secondo Atelier in Via Cola di Rienzo, 297.

Dopo i grandi successi in Campania, parte dalla via dello shopping romano la realizzazione di un ambizioso progetto nella moda ispirato dall’entusiasmo e dalle emozioni.

Un progetto importante e di grande respiro, quello ideato da Maria Laurenza, avvocato, giovane stilista e brillante imprenditrice campana che ha voluto trasportare la sua esperienza professionale e la sua forte carica comunicativa in questo evento che intende celebrare un inno alla gioia di vivere, alle emozioni positive che rendono la vita un percorso meraviglioso. La stilista, figlia e nipote di grandi donne, madri ed imprenditrici, si è nutrita, fin da bambina, della grande energia del fulgido esempio di queste due figure femminili che le hanno trasmesso il grande amore per la famiglia e la passione per il lavoro, facendo di lei la donna e la grande professionista di oggi.

Maria Laurenza, infatti, dopo la formazione legale, i master di life & business coaching negli USA ed un proficuo percorso di studi nella comunicazione, ha iniziato ad ottenere innumerevoli successi nella moda in Campania. Dopo aver sfilato sulle più importanti passerelle e per il pubblico più prestigioso, ha deciso di partire alla conquista della Capitale dove il 9 ottobre 2018 apre, in un raffinato spazio al civico 297 di Via Cola di Rienzo, la sua seconda Maison, la prima a Roma, destinata a diventare un punto di riferimento per la moda capitolina.

Ad interpretare questo gioioso mood ricco di energia e positività, facendone la cifra stilistica dell’evento, sarà la famosissima Wedding Planner Cira Lombardo, capace di progettare questo momento in perfetta armonia con la personalità della stilista.
Con la sua bellezza mediterranea la nota event planner sarà inoltre testimonial d’eccezione della Maison, indossando in esclusiva le splendide creazioni realizzate per lei da Maria Laurenza.

Un opening emozionale, che farà parlare la Città per lungo tempo, vista l’esclusività delle creazioni e la rilevanza degli ospiti attesi, felici di condividere questo momento così importante con Maria Laurenza, che, per l’occasione, ha voluto al proprio fianco quale Madrina d’eccezione la bellissima Elisabetta Gregoraci.

Gli eleganti spazi dell’atelier, sapientemente e finemente ristrutturati, accoglieranno gli ospiti in una calda atmosfera, deliziati da un gustoso cocktail, cullati dalle piacevoli armonie musicali create della famosa deejay Isa Iaquinta, estasiati dalle prestigiose collezioni per donna, uomo e wedding proposte in esclusiva per la Capitale da Maria Laurenza, in una sognante cornice realizzata con maestria unica da Cira Lombardo, capace di proiettare gli ospiti in un giardino incantato.

La stilista, al momento di salutare gli oltre 500 ospiti attesi, vorrà ringraziarli omaggiandoli con una creazione realizzata per l’occasione da Francesco Salzano di Emò Italia.
Dr. ssa Erika Gottardi / Editor in Chief
e.gottardi@womanbride.it
http://www.womanbride.ithttp://www.erikagottardi.com

“VOCI DI DONNE. NOTE DI VERDI”

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La vita sentimentale e artistica di Giuseppe Verdi raccontata dalle “sue” donne: Giuseppina Strepponi e Teresa Stolz. Fra opere magistrali e intrecci amorosi. Duplice protagonista e autrice dei testi, Pacifica Artuso. La regia è di Daniele Scattina.
Il poliamore, di cui spesso si parla oggi, è sempre esistito. Anche nella vita di Giuseppe Verdi? La tesi sembrerebbe trovare conferma negli intrecci amorosi del Maestro, che rivivono grazie allo spettacolo che l’attrice, regista e autrice teatrale Pacifica Artuso mette in scena al Teatro Porta Portese di Roma: “Voci di donne. Note di Verdi”, da lei scritto e interpretato. Dal 5 al 7 ottobre con la regia di Daniele Scattina. Sul palcoscenico, un misterioso personaggio femminile racconta il mondo del teatro. Una cantante lirica che perde la voce, strumento invisibile perché “perso” nel corpo e nell’anima umani. Siamo alla metà dell’Ottocento e la donna è Giuseppina Strepponi, seconda moglie di Giuseppe Verdi, che riavvolge i fili di una lunga storia, dal loro primo incontro fino agli ultimi anni, svelando aspetti privati del mito del Maestro e la genesi di alcuni dei suoi capolavori. A partire dal Nabucco, rappresentato al Teatro alla Scala nel 1842 e in cui lei canta nella parte di Abigaille. A proseguire il racconto della vita di Verdi è poi Teresa Stolz, altra notevole interprete di alcune delle sue opere, come Don Carlos, La forza del destino, Un ballo in maschera e Aida, che rivela la sua verità di musa ispiratrice, amica, confidente. Ma anche l’amore per il Maestro e la solitudine, dopo la morte di Verdi, avvenuta nel 1901. Per esprimere il senso più profondo del lutto, nel finale il testo si dispiega in un inatteso omaggio al Pirandello della novella Colloquio con la madre. Quella con la soprano Teresa Stolz fu solo una grande amicizia o qualcosa di più? Sulla presunta relazione amorosa fra il Maestro Giuseppe Verdi e la soprano Stolz sono stati scritti fiumi di inchiostro ma a tutt’oggi gli storici non forniscono una conferma. E quindi fu la sua amante o solo un’amica particolare? Ognuno è lasciato libero di credere ciò che preferisce. Quello che è certo è che la Stolz frequentava la casa dove il Maestro abitava con Giuseppina Strepponi, della quale fu anche amica. Su questa romantica vicenda di fine Ottocento è stato pubblicato, nel 2011, un volume a cura di Franco Donatini, dal titolo Giuseppe Verdi e Teresa Stolz – Un legame oltre la musica. Nel 2013 è stato il regista Michele Placido a realizzarne uno spettacolo teatrale.
In “Voci di donne. Note di Verdi”, queste due donne protagoniste della vita del musicista sono interpretate da Pacifica Artuso, e lo spettatore può distinguerle grazie a un gioco di luci realizzato da Aliberto Sagretti. Ad affiancarla, sul palco, la coreografa e danzatrice Giusy Pizzimenti. “Questo spettacolo è un omaggio all’opera, ai cantanti, al mondo dello spettacolo, di ieri e di oggi”, commenta l’autrice e interprete dell’opera, Pacifica Artuso. “Un omaggio alla voce cantata e parlata. Niente per me è più seducente, nel senso che la voce se-duce, conduce a sé. Il canto è incanto, stessa radice di incantesimo”. All’interno del testo ci sono parti delle lettere di Giuseppina Strepponi e Giuseppe Verdi, con l’aggiunta di una citazione di Antonio Ghislanzoni, librettista di Aida, scrittore, giornalista ed ex cantante, che offre una testimonianza diretta degli “artisti da teatro”. Presso il Teatro Porta Portese, in via Portuense, 102 a Roma, sono previsti tre spettacoli: il 5 e 6 ottobre alle ore 21.00 e il 7 ottobre alle ore 18.00.
Note biografiche Pacifica Artuso ha un profilo eclettico: attrice, regista e autrice teatrale. Dopo la laurea in Lettere con indirizzo musicale, ottenuta con il massimo dei voti, ha proseguito gli studi diplomandosi in canto e in didattica della musica. Attualmente è docente di Arte scenica presso il Conservatorio di Musica “N. Sala“ di Benevento. Nel ruolo di attrice si sente sempre uno strumento, non il fine. Ciò che conta per lei è il messaggio, che deve essere sempre significativo e importante perché valga la pena occupare un posto sulla scena. Da sempre attratta dall’opera lirica, nel 2013 ha pubblicato per le Edizioni Varenna il volume Antonio Ghislanzoni. Non di solo Verdi…
Daniele Scattina è attore, regista e scrittore. Ha frequentato la scuola di teatro “Il Mulino di Flora” diretta da Perla Peragallo e Leo de Berardinis. Come regista ha partecipato a numerosi festival internazionali di teatro a New York, Cuba, Giordania, Egitto, Algeria, Georgia, Bielorussia e ha vinto prestigiosi premi, in Italia e all’estero, tra cui, nel 2011, il premio della critica al miglior spettacolo al Festival di Teatro di Amman per Clan Macbeth.
Giusy Pizzimenti è una danzatrice di origini calabresi. Dopo essersi classificata al primo posto al concorso “Giovani Talenti”, categoria “Classico seniores, ha perfezionato la sua formazione presso il Nuovo Balletto di Roma, con il Maestro André de La Roche. Ha conseguito inoltre la laurea in Scienze delle attività motorie e sportive. Attualmente è danzatrice nella compagnia di danza “Echoes” di Giuliana Maglia per lo spettacolo Fase Rem.
INFOR MAZIONI “Voci di Donne. Note di Verdi” Scritto e interpretato da Pacifica Artuso Regia di Daniele Scattina Coreografie di Giusy Pizzimenti Luci di Aliberto Sagretti
Dal 5 al 7 ottobre al Teatro Porta Portese Via Portuense, 102 Roma Tel. + 30 06 5812395 info@teatroportaportese@gmail.com Biglietti: € 10 + € 2 Tessera Orari: 5 e 6 ottobre ore 21.00 | 7 ottobre ore 18.00

UFFICIO STAMPA Rossana Tosto

redazione@rossanatosto.com – rossanatosto@gmail.com

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