Ristrutturato il Jackie O’ di via Boncompagni

Cameriere? Champagne!”. La new way del Jackie O’ di Via Boncompagni, storico tempio capitolino della Dolce Vita dedicato alla più celebre delle first lady, Jacqueline Kennedy Onassis, riparte lì da dove tutto era iniziato negli anni ’70 grazie ai proprietari Gilberto e Beatrice Iannozzi che lo resero famoso in tutto il mondo, accogliendo in serate fantastiche divi di Hollywood e star di casa nostra, politici, paparazzi, femme fatale e scazzottate. L’inaugurazione della season autunnale, l’altra sera, è coincisa con il lancio del raffinato ristorante del club affidato alle cure della figlia quarantenne della Iannozzi, Veronica, bella e accattivante come la madre e con lo stesso piglio manageriale. Veronica ha ristrutturato l’intero ristorante adiacente al piano bar, affidando il restyling allo studio di Fabrizia Frezza. Nero e oro, specchi, arredi di design e modernariato che si mixano, sedute di pelle e poltroncine di velluto, il maestoso Angelo di Mario Ceroli alle pareti e soprattutto una galleria di foto d’epoca in bianco e nero incorniciate e sparse ovunque con tutti i personaggi che hanno fatto la storia del Jackie O’. L’atmosfera è intima e ricercata e ospita una cucina di livello di respiro internazionale. Il ristorante si riconferma un locale senza tempo, di classe e elitario. Tra luci soffuse, specchi e vetrine che custodiscono bottiglie di liquori, una tappezzeria da collezione e l’immancabile sottofondo musicale, curato per l’opening party dal violino elettrico di Enrico Lottarini e dai mix del dj Stefano Gallo. A brindare al nuovo corso del club con Beatrice e Veronica Iannozzi che lo ha reso un luogo adatto anche ai più giovani con aperitivi modaioli che iniziano alle 19 e ad assaggiare le specialità culinarie create dagli chef Federico Sparaco e Stiven Toro, sono arrivati in tantissimi. Oltre 300 persone selezionatissime. Ma la vera festa dal sapore dolcevitaiolo è iniziata dopo il dinner. Quando al piano bar il mitico Peppino Di Capri ha mandato tutti in delirio con i suoi cavalli di battaglia, le sue stranote e amate canzoni come “Roberta” e “Champagne”. Peppino è sempre Peppino e da il meglio di sè con generosità. Intorno al pianoforte tutti i presenti, armati di Smartphone, hanno girato filmati e storie di Instagram in tempo reale proprio come se fossero a un concerto. In pista le due amiche ritrovate in look total black Serena Grandi e Corinne Clery e una bellissima Alba Parietti in abitino di paillettes nero smanicato e le leggendarie gambe in bella vista. Ma anche le dame salottiere habituè del Jackie O’: Sandra Carraro, Roberta Boccanelli e Francesca Ferrone, sedute accanto agli imprenditori Paolo Fiorillo e Volia Chitis e al playboy Arnaldo Del Piave appena rientrato dal Kenia. Flash scatenati all’arrivo di Stefania Orlando e il neo marito Simone Gianlorenzi, alti, belli e innamoratissimi, seguiti dall’amico del cuore Alessio Poeta. Alle prese con risotto allo champagne, amatriciana e cotolette anche il bell’opinionista biondo di Barbara D’Urso Roger Garth, la bombastica giornalista di Rai News 24 Josephine Alessio, l’attore Graziano Scarabicchi, il bel Ciavarrino Paolo, star di “Forum” di Barbara Palombelli. Paolo, figlio di cotanti genitori, Eleonora Giorgi e Massimo Ciavarro, non poteva non seguire la carriera dei suoi. Con lui, gli influencer Andrea Dionetti e Vittoria Cusumano e il volto di Sky Tg 24 Olivia Tassara. Immancabili gocce di sangue blu con il principe Guglielmo Giovanelli Marconi e la bella moglie Vittoria, la principessa Irma Capece Minutolo e Conny Caracciolo. Si rivede nelle notti romane Sara Varone, sempre sexyssima, che non usciva per serate mondane da un bel po’. Cartellino timbrato anche per lo scrittore Niky Marcelli, l’editore Giò di Giorgio con l’attrice Milena Stornaiuolo e la stilista Francesca Anastasi, il presentatore Fabrizio Pacifici. Champagne, manco a dirlo anche in onore di Peppino e dalla sua hit immortale, e tripudio finale di pasticceria a cura del pastry chef de “la Prova del Cuoco” Federico Prodon. Che dire? Una seratone speciale che ha incantato tutti al grido di “Ma chi l’ha detto che la Dolce Vita è morta? E’ qui, viva e vegeta, grazie a Beatrice e Veronica”. Prosit!

 

Prossimamente al cinema”L’uomo che volle vivere 120″

Arriva nei cinema italiani

L’UOMO CHE VOLLE VIVERE 120 ANNI

Regia di DADO MARTINO
Film-inchiesta dedicato alla vera storia di Adriano Panzironi

Adriano Panzironi, fenomeno da mezzo milione di libri venduti, e il suo manifesto “Life 120” diventano un documentario protagonista dell’evento cinematografico da non perdere.

Nelle sale italiane solo l’8 e il 9 ottobre.

Roma, settembre 2019. Mezzo milione di copie vendute nelle librerie di tutta Italia, un popolo di quasi 500mila seguaci, eventi live sempre sold out. Questo è Adriano Panzironi, un vero e proprio fenomeno editoriale capace di cambiare la vita di centinaia di migliaia di persone con il suo best seller “Vivere fino a 120 anni”.

E finalmente, il fenomeno Panzironi diventa un docufilm. Intitolato “L’Uomo che Volle Vivere 120 Anni”, il film-inchiesta sarà protagonista di un eccezionale evento cinematografico nelle sale italiane soltanto l’8 e il 9 ottobre.

Prodotto da Format e distribuito da Zenit Distribution, il documentario sul pensiero – e sulla vita – di Adriano Panzironi è firmato da Dado Martino, regista che ha voluto raccontare da vicino cosa si cela dietro il manifesto per una vita lunga, sana e dinamica che ha conquistato un pubblico così vasto ed eterogeneo. Infatti, Martino ha voluto sperimentare in prima persona il percorso ideato da Panzironi, documentando la sua esperienza e, allo stesso tempo, raccontando l’approccio originale del protagonista del film.

Adriano Panzironi è un giornalista e divulgatore che, arrivato alla soglia dei quarant’anni anni, comincia ad avvertire i cambiamenti del proprio corpo, e le conseguenze che essi anno nella vita quotidiana. Decide così, insieme al fratello gemello Roberto, di condurre ricerche approfondite su riviste scientifiche di ogni parte del mondo, sia nel campo della salute, sia nel campo dell’alimentazione, sia nel campo dell’invecchiamento.

Il risultato è il suo libro “Vivere Fino a 120 anni”: un successo clamoroso nato grazie al passaparola, con oltre 400mila copie vendute. La tesi del libro è da una parte semplice, dall’altra dirompente. Perché Panzironi punta il dito verso gli zuccheri che assume anche chi crede di mangiare in modo sano, e in questo modo mette in discussione la cosiddetta “dieta mediterranea”. Osteggiato dalle case farmaceutiche che gli creano ogni tipo di difficoltà, Adriano Panzironi decide di proseguire nella sua attività di ricerca e di divulgazione.

Nasce lo stile di vita “Life 120”, che mira davvero a protrarre la vita delle persone ben oltre il secolo, basato su tre punti cardine: Alimentazione, (priva di zuccheri, carboidrati e latticini), Integrazione (per sopperire alle carenze che gli alimenti moderni e trattati non hanno più) e ultimo l’Attività fisica, molto importante per avere un corpo sano.

Dado Martino ha un approccio curioso e scettico allo stesso tempo: partendo da posizioni vegane, si avvicina allo stile di vita e alimentare di Adriano Panzironi, peraltro fortemente favorevole alle proteine animali, e via via racconta il suo percorso personale, che diventa un percorso di salute.

“L’Uomo che Volle Vivere 120 Anni” sarà nei cinema italiani per un evento da non perdere l’8 e il 9 ottobre 2019.

Titolo: L’uomo che volle vivere 120 anni
Genere: documentario
Durata: 100’
Regia: Dado Martino
Produzione: Format
Distributore: Zenith Distribution – http://www.zenitdistribution.com/
Ufficio Stampa:
Alessandra Izzo  izzocomunicazione@gmail.com |
Rossana Tosto  | rossanatosto@gmail.com |

Da Lecce a Roma: il premio Vigna d’Argento, edizione speciale in collaborazione con l’associazione Pugliesi nel Mondo

Comunicato Stampa

Il Premio Vigna d’Argento approda a Roma.
Giovedì 26 settembre alle ore 17, presso la Camera dei Deputati “Sala della Regina“, ci sarà l’edizione speciale del Premio Vigna D’Argento, promossa in collaborazione con l’Associazione pugliesi nel mondo. La manifestazione salentina, ideata e organizzata da Pino Lagalle, giunta quest’anno alla settima edizione, ha premiato negli anni, personalità dello spettacolo, delle istituzioni e della cultura, come Nicola Piovani, Stefano Bollani, Mons. Marco Frisina, Al Bano, Giuliano Sangiorgi, il violinista Alessandro Quarta, Enzo Garinei. Nell’edizione estiva che si è svolta lo scorso 22 giugno a Lecce, sono stati insigniti del prestigioso riconoscimento, il celebre soprano Chiara Taigi, che ha omaggiato il pubblico presente con una sua interpretazione di “Se”, tema d’amore di Nuovo Cinema Paradiso, Sua Eminenza Reverendissima Cardinal Salvatore De Giorgi, l’ematologo Nicola Di Rienzo e tanti altri. I premiati dell’edizione romana saranno: Pippo Baudo, Lino Banfi, il giornalista Vincenzo Mollica, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il colonnello dei Carabinieri Antonio Buccoliero, il M° Luigi Lanzillotta, violoncellista, docente di conservatorio e fondatore dell’orchestra “Roma Sinfonietta”, il violinista Marco Misciagna. Condurrà la serata, il caporedattore del Tg regionale della Puglia, Attilio Romita affiancato da Pino Lagalle con la partecipazione dell’Avv. Giorgio Assumma, presidente del Comitato d’onore del Premio.
«È un’occasione importante per creare un trait d’union tra la nostra regione e la Capitale per promuovere arte, tradizione, territorio, eccellenze, talenti e per riconoscere i meriti e la memoria delle cose e delle persone che hanno contribuito e che contribuiscono alla nostra crescita culturale e civile», sottolinea Lagalle. La serata ospiterà anche la presentazione del libro – scritto da Giuseppe Grecucci, Angelo Cappello e dallo stesso Lagalle, edito dal Raggio Verde – che racconta la storia della Banda di Squinzano “Ernesto e Gennaro Abbate”. La vigna d’argento è un’opera artistica simbolo di territorio e arte della Puglia, realizzata dall’illustre scultore Ugo Malecore, originario di Lecce e scomparso nel 2013.

 

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Chiara Taigi e Mons. Marco Frisina

Benedetta Paravia produce la seconda serie del docu-reality “Hi Emirates”

COMUNICATO STAMPA

Benedetta Paravia, autrice e co-conduttrice del format di successo crossmediale televisivo, web e inflight “Hi Dubai” – andato in onda sulla tv di stato di Dubai nel 2018 e ancora trasmesso su tutti i voli della compagnia Emirates Arlines – è già sul set della seconda stagione con le nuove protagoniste.
“Hi Dubai” cambia titolo in “Hi Emirates” e andrà ad evidenziare lo spirito di Tolleranza di tutti e sette gli Emirati Arabi Uniti, un Paese da lei definito “una comunità per le comunità”.

CHI SONO LE DONNE DELLA SECONDA SERIE?
Le donne scelte per la nuova serie sono: sportive, imprenditrici, modelle, sceicche, membri appartenenti a famiglie reali, tutte con storie incoraggianti che vivono o ruotano intorno ad una nazione islamica che sta modellando la strada per una società più connessa ed armoniosa.

Fra le protagoniste:
la Sceicca Dottoressa Hind al Qassimi; la filantropa emiratina Thoraya Al Awadhi; la Dottoressa Mouza che combatte quotidianamente il cancro al seno alle sue pazienti; la pattinatrice emiratina Zahra Lari (che si è battuta per l’accettazione del velo sul capo durante le gare internazionali, come simbolo di rispetto reciproco tra le comunità diverse); la giovane cavallerizza italiana Costanza Laliscia campionessa nel mondo dell’Endurance ma anche alcune imprenditrici di spicco di Dubai Business Council dell’Emirates Business Council, con rappresentanti delle varie comunità religiose attive nella vita sociale e solidale degli Emirati Arabi Uniti; l’imprenditrice ed influencer italiana Silvia Vianello (tra le 100 donne di Forbes Italia), la campionessa di tiro Yasmine Tahlak; le figlie di vari Rulers coloro che amministrano gli Emirati, uno per ogni Emirato (sono 7 in tutto); membri delle famiglie reali emiratine (madri, sorelle, figlie o mogli) una per ogni episodio.

New Entry – Rachel Victoria Flores, venezuelana 25enne, volto e direttrice artistica del Cana Dorada Film and Music Festival che vedrà la sua prima edizione a Punta Cana, Repubblica Dominicana.

Le donne partecipanti, che siano vip veterane o giovanissime contemporanee, rappresentano mondi diversi che convergono nello spirito di pluralismo sociale degli Emirati Arabi Uniti, che offre dignità e rispetto alle varie popolazioni pur diverse. Le storie di positività che raccontano queste donne rappresentano un percorso di dolore e tanta forza che è la chiave per raggiungere superare ogni difficoltà e arrivare al successo. La sigla del programma è la canzone Emaraat scritta ed interpretata da Benedetta con lo pseudonimo Princess Bee con il cantante Emiratino Harbi Alamri. Le musiche del programma sono di Alberto Laurenti.

Il 2019 è l’anno della TOLLERANZA negli Emirati Arabi Uniti (un paese limitrofo all’Arabia Saudita) l’unico Paese al mondo che vanta un Ministero per la Tolleranza per far sì che ogni individuo si senta il benvenuto tra le 280 nazionalità presenti sul territorio. Per questo motivo Benedetta è tra i personaggi più popolari degli Emirati Arabi ed è amata dalle donne arabe poiché si è sempre dedicata alla comunità femminile emiratina cominciando dall’Università con i viaggi interculturali in Italia, attraverso i quali molte studentesse hanno avuto la prima esperienza di viaggio all’estero. Grazie al grande successo della prima serie “Hi Dubai”, campione di ascolti, il Governo di Dubai ha pubblicato anche sui propri Canali Web di informazione, quali Dubai Post e Emirates 24/7. Da quest’anno è anche in visione su tutti i voli Emirates Airline con sottotitoli in inglese ed arabo (60 milioni di passeggeri all’anno).
Durante la prima e storica recente visita del Santo Padre negli Emirati Arabi, figurava tra gli Ambasciatori di Pace, ospite d’onore dello straordinario evento. Benedetta è pioniere di molte iniziative tra Italia ed Emirati Arabi, passando per il Vaticano: dal suo progetto interculturale, nato nel 2004, che crea consapevolezza negli studenti Arabi sulle similitudini culturali ed i valori comuni nell’arte e nelle religioni monoteiste, alla canzone per la pace “Angels” scritta nel 2008 e per la quale ha ricevuto il Patrocinio di UNESCO, della Commissione Giustizia e Pace della Santa Sede e una medaglia dal Presidente Giorgio Napolitano. Sempre del 2008 la realizzazione del gioiello della fratellanza a scopo benefico “Fratellanza: figli dello stesso Dio” vede i simboli delle tre religioni monoteiste intrecciati tra loro in ordine cronologico.

Biografia
Benedetta Paravia aka Princess Bee è esperta italiana per le relazioni internazionali. E’ ideatrice, co-autrice e produttrice del format televisivo “Hi Dubai/Hi Emirates” che documenta storie vere, raccontate da protagoniste femminili in reportage tematici realizzati negli Emirati Arabi. Una delle puntate è interamente dedicata alla tolleranza, ed ha preceduto proprio l’annuncio del 2019 come anno della Tolleranza, e vede protagoniste una emiratina musulmana Khadija Al Yousef, una buddista tibetana Tenzin Choeiyang, una cristiana italiana Celeste Lo Turco ed una indù indiana Shanti Thangharaj. Celebrando le storie di emancipazione e realizzazione personale delle ventiquattro donne che hanno partecipato al programma televisivo, Benedetta sottolinea il ruolo della donna nel mondo arabo in generale e negli Emirati Arabi in particolare. La produzione è stata patrocinata dalla prima Ministro della Tolleranza della storia: S.E. Sheikha Lubna bint Khalid Al Qasimi che fu anche la prima Ministro delle finanze donna nel mondo e dal Ministero della Cultura e quello dello Sport emiratini. Il programma è un successo: dopo la messa in onda in prime time sul canale nazionale Dubai One (la nostra Rai 1) è ora online sui due siti di informazione di Governo ed è visibile attraverso il sito http://www.hidubai.ae <http://www.hidubai.ae&gt; . Benedetta è anche una convinta filantropa: co-fondatrice e ambasciatore della onlus A.N.G.E.L.S. – Associazione Nazionale Giovani Energie Latrici di Solidarietà, per l’assistenza medica dei bambini malati dalle aree colpite dalla guerra. È l’unica artista al mondo che ha ricevuto il Patrocinio dell’UNESCO per aver scritto “Angels – una canzone per la pace” per importanza fondamentale per la pace e la solidarietà tra le popolazioni. Benedetta nel 2008 ha creato il gioiello per la pace noto come “Brotherhood (fratellanza), figli dello stesso Padre”, che ha avuto come testimonial il Principe Emanuele Filiberto di Savoia. Il gioiello incarna la fratellanza tra le tre religioni monoteiste, i cui simboli, disposti in ordine cronologico, rappresentano i figli di un Dio unico. Nel 2010 al Campidoglio di Roma, ha lanciato ufficialmente la sua iniziativa internazionale “Musica e solidarietà” invitando artisti di tutto il mondo a contribuire con la loro musica nelle cause umanitarie. Ha organizzato missioni di Pace in Libano e Kossovo con l’Esercito Italiano durante le missioni Leonte 8 e Leonte 9 (UNIFIL) dove ha raccolto personalmente medicinali dall’Italia in favore delle popolazioni bisognose. Con la collaborazione del Governo italiano, ha rinnovato l’orfanotrofio Al Amal in Gaza dando agli orfani le attrezzature di base necessarie per il loro sviluppo psicomotorio. Nel 2013 è stata nominata Ambasciatore internazionale del Centro per bimbi disabili Al Noor, con sede a Dubai. Nel 2014 ha scritto “Emaraat” con il poeta nazionale emiratino Ali Al Khawar, canzone che è stata il best seller del Medio Oriente in entrambe le categorie araba e internazionale nei Virgin Megastore. Nel 2016, su nomina di S.A.R. Principessa Al Johara Al Saud, è stata supportata dalle lettere di un gruppo di personalità italiane per concorrere al titolo “Ambasciatore di Buona Volontà per UNESCO”. Nel 2018 ha cominciato la produzione della serie televisiva “Hi Emirates” la cui prima serie “Hi Dubai” è identificata con il simbolo di saluto che compiono tutte le protagoniste a fine intervista “Win, Victory, Love” creato da Sua Altezza Sheikh Mohammed bin Rashid Al Maktoum, Ruler di Dubai e Vice Presidente degli Emirati Arabi Uniti.

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