Prossimamente al cinema”L’uomo che volle vivere 120″

Arriva nei cinema italiani

L’UOMO CHE VOLLE VIVERE 120 ANNI

Regia di DADO MARTINO
Film-inchiesta dedicato alla vera storia di Adriano Panzironi

Adriano Panzironi, fenomeno da mezzo milione di libri venduti, e il suo manifesto “Life 120” diventano un documentario protagonista dell’evento cinematografico da non perdere.

Nelle sale italiane solo l’8 e il 9 ottobre.

Roma, settembre 2019. Mezzo milione di copie vendute nelle librerie di tutta Italia, un popolo di quasi 500mila seguaci, eventi live sempre sold out. Questo è Adriano Panzironi, un vero e proprio fenomeno editoriale capace di cambiare la vita di centinaia di migliaia di persone con il suo best seller “Vivere fino a 120 anni”.

E finalmente, il fenomeno Panzironi diventa un docufilm. Intitolato “L’Uomo che Volle Vivere 120 Anni”, il film-inchiesta sarà protagonista di un eccezionale evento cinematografico nelle sale italiane soltanto l’8 e il 9 ottobre.

Prodotto da Format e distribuito da Zenit Distribution, il documentario sul pensiero – e sulla vita – di Adriano Panzironi è firmato da Dado Martino, regista che ha voluto raccontare da vicino cosa si cela dietro il manifesto per una vita lunga, sana e dinamica che ha conquistato un pubblico così vasto ed eterogeneo. Infatti, Martino ha voluto sperimentare in prima persona il percorso ideato da Panzironi, documentando la sua esperienza e, allo stesso tempo, raccontando l’approccio originale del protagonista del film.

Adriano Panzironi è un giornalista e divulgatore che, arrivato alla soglia dei quarant’anni anni, comincia ad avvertire i cambiamenti del proprio corpo, e le conseguenze che essi anno nella vita quotidiana. Decide così, insieme al fratello gemello Roberto, di condurre ricerche approfondite su riviste scientifiche di ogni parte del mondo, sia nel campo della salute, sia nel campo dell’alimentazione, sia nel campo dell’invecchiamento.

Il risultato è il suo libro “Vivere Fino a 120 anni”: un successo clamoroso nato grazie al passaparola, con oltre 400mila copie vendute. La tesi del libro è da una parte semplice, dall’altra dirompente. Perché Panzironi punta il dito verso gli zuccheri che assume anche chi crede di mangiare in modo sano, e in questo modo mette in discussione la cosiddetta “dieta mediterranea”. Osteggiato dalle case farmaceutiche che gli creano ogni tipo di difficoltà, Adriano Panzironi decide di proseguire nella sua attività di ricerca e di divulgazione.

Nasce lo stile di vita “Life 120”, che mira davvero a protrarre la vita delle persone ben oltre il secolo, basato su tre punti cardine: Alimentazione, (priva di zuccheri, carboidrati e latticini), Integrazione (per sopperire alle carenze che gli alimenti moderni e trattati non hanno più) e ultimo l’Attività fisica, molto importante per avere un corpo sano.

Dado Martino ha un approccio curioso e scettico allo stesso tempo: partendo da posizioni vegane, si avvicina allo stile di vita e alimentare di Adriano Panzironi, peraltro fortemente favorevole alle proteine animali, e via via racconta il suo percorso personale, che diventa un percorso di salute.

“L’Uomo che Volle Vivere 120 Anni” sarà nei cinema italiani per un evento da non perdere l’8 e il 9 ottobre 2019.

Titolo: L’uomo che volle vivere 120 anni
Genere: documentario
Durata: 100’
Regia: Dado Martino
Produzione: Format
Distributore: Zenith Distribution – http://www.zenitdistribution.com/
Ufficio Stampa:
Alessandra Izzo  izzocomunicazione@gmail.com |
Rossana Tosto  | rossanatosto@gmail.com |

Star Wars: il mito dai mille volti sbarca a Venezia

Comunicato Stampa

Dopo il grande successo di Antropocinema (Premio Domenico Meccoli Scriveredicinema 2015), la nuova fatica di Andrea Guglielmino incentrata sulla leggendaria saga di George Lucas, Star Wars: il mito dai mille volti, è stata accolta con un entusiasmo tale da aver reso necessaria una ristampa urgente a meno di due mesi dalla sua uscita.

Nell’ambito del fittissimo calendario di presentazioni organizzato dall’Autore (che potete seguire sui suoi profili social per restare sempre aggiornati su date e novità), siamo particolarmente orgogliosi di segnalare l’incontro che si terrà al Lido di Venezia venerdì 31 agosto alle ore 15.00 durante la Mostra Internazionale d’arte cinematografica.
Ad affiancare l’Autore nel corso della tavola rotonda tre signore del giornalismo italiano, nomi sicuramente noti agli appassionati di cultura nerd: Valentina Ariete (Radio Deejay, Movieplayer), Eva Carducci (Fox) e Gabriella Giliberti (Lega Nerd), oltre ai cosplayer dell’associazione Star Wars NEXT che aggiungeranno colore e atmosfera all’evento. cellini 3cellini 2cellini 1

 

 

“C’era una volta Mimi’” : tappa romana per il musical di Domenico Santarella dedicato a Domenico Modugno

COMUNICATO STAMPA

Mimì torna a Roma l’11 maggio 2018, dalle ore 21, presso il Teatro Vigna Murata, con lo spettacolo musicale ideato, scritto ed interpretato da Domenico Santarella e dedicato a Domenico Modugno. Lo show, prodotto da Produzioni Why Not…? di David Pironaci e Tomas Conforti, il cui ritorno nella capitale è stato fortemente voluto dalla Diamond Production di Ivano Trau e Catiuscia Siddi, dopo il grande successo del debutto romano e delle tappe del tour che ha toccato anche la Svizzera, oltre che la nativa Puglia. In “C’ERA UNA VOLTA MIMI’” l’artista Domenico Santarella canta e suona sul palco e sarà accompagnato dalle movenze della coreografa e danzatrice Cora Gasparotti, riproponendo la musica, il canto, i racconti e la vita di uno delle voci che ha fatto la storia della musica e dello spettacolo italiano. “Mi ha affascinato la vita e la musica di Modugno – afferma l’autore ed interprete Domenico Santarella- apparteniamo a due periodi storici diversi eppure ci sono diverse similitudini. Siamo entrambi pugliesi, abbiamo voglia e fame di musica, desiderio e bisogno di stare sul palco e donarci al nostro pubblico, E poi mi piace ripercorrere la storia della musica italiana degli ultimi 40 anni”. Lo spettacolo è, difatti, anche un percorso musicale e storico del mondo della tv e della musica degli ultimi decenni nonché delle varie abitudini di noi italiani. Si parte dalle prime canzoni di Domenico Modugno in dialetto salentino e siciliano ispirate alla sua amata e mai dimenticata Puglia, che parlano del mare, del sole, di pescatori, di minatori, di cicorie, di tamburelli, di gatti neri, di grilli innamorati, di svegliette, di donne dai capelli ricci, di pesci spada, per poi passare alle canzoni in napoletano divenute parte della quotidianità di tutti i tempi come “Tu si na cosa grande”, “Resta cu me”, “Io mammeta e tu”, “O ccafè”, ‘’Lazzarella’’, ai grandi successi in italiano, “Vecchio Frack”, “Meraviglioso”, “Piove”, “La lontananza”, ”Nel blu dipinto di Blu”. Non solo Domenico Modugno in C’era una volta Mimì! Durante lo spettacolo c’è anche spazio per musiche e monologhi di altri grandi artisti che hanno fatto la storia dell’arte italiana e che si sono relazionati con Domenico Modugno nel corso degli anni: Eduardo De Filippo, Totò, Renato Carosone, Nino Manfredi, Fred Buscaglione, Aurelio Fierro, Fabrizio De Andrè, Gigi Proietti. Una prova emotiva, oltre che artistica, per il giovane Domenico Santarella … uno spettacolo che riporta ad immagini e luoghi che, nonostante non siano tanto lontani da noi, già non ci sono più. Partners media della serata #Differevent e Radio Impegno con la collaborazione di Kasanova. Potete seguire l’evento su facebook nella pagina dell’Accademia Why Not. Biglietto E. 10 con sconti per gruppi e persone sotto i 6 anni e oltre i 65 anni. Per info e prenotazione posti e biglietti accademiawhynotroma@gmail.com, info@whynotroma.it
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338733941 Domenico
Evento Facebook ‘’C’era una volta Mimì’’: https://www.facebook.com/events/239902479905459/
Trailer: https://www.youtube.com/channel/UCuVOolIaoU9lzottIeyoIJA

 

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Uno spettacolo senza precedenti alla scoperta della Cappella Sistina

COMUNICATO STAMPA

Ha debuttato il 15 marzo “Giudizio Universale. Michelangelo and the Secrets of the Sistine Chapel”, lo spettacolo prodotto da Artainment Worldwide Shows con la consulenza scientifica dei Musei Vaticani, all’Auditorium Conciliazione di Roma. Protagonista assoluta è la Cappella Sistina. Uno dei luoghi più incredibili della storia dell’’arte mondiale è al centro di uno spettacolo che nasce dalla contaminazione di tante e diverse forme artistiche: da un lato l’’ azione fisica della performance teatrale incontra la magia immateriale degli effetti speciali, dall’’altro la tecnologia più avanzata si mette al servizio di un racconto per parole e immagini mai visto prima. L’’ immersività di proiezioni a 270° porta lo spettatore al centro stesso dell’’ evento.
Lo show ideato da Marco Balich mette insieme alcuni dei più grandi talenti internazionali del mondo della musica, del teatro, del video per offrire al pubblico un viaggio sensoriale unico, un’’ esperienza emotiva che ha come protagonista principale uno dei luoghi più importanti e ammirati del mondo: la Cappella Sistina. «Con “Giudizio Universale” abbiamo voluto creare uno spettacolo completamente nuovo, in cui la genesi di un capolavoro dell’’ arte universale viene raccontata mixando tutti i linguaggi che il mondo del live entertainment ci mette oggi a disposizione; il tutto nel più rigoroso rispetto dell’ ’opera di Michelangelo – dichiara Marco Balich -. Questo progetto è nato ed è cresciuto grazie alla disponibilità dei Musei Vaticani, che vogliamo qui ringraziare. Fin dal nostro primo incontro, quando nel 2015 Monsignor Nicolini e l’’allora Direttore Antonio Paolucci ci hanno accolto, abbiamo trovato grande attenzione e ascolto a una proposta innovativa nella forma e nel linguaggio. Per rispondere a questa fiducia abbiamo voluto i più grandi talenti mondiali del settore che abbiamo coinvolto grazie all’’ esperienza accumulata in anni di grandi cerimonie come quelle olimpiche, un lavoro che ci ha insegnato a iniettare nelle nostre creazioni i due ingredienti più importanti per la riuscita di uno spettacolo: emozione e autenticità. Mettere il lavoro di una vita a disposizione del racconto di un patrimonio dell’ ’umanità come la Cappella Sistina è stato un privilegio e un’ ’enorme responsabilità, ma ci piace pensare che gli spettatori che verranno a vedere il nostro “Giudizio Universale”, soprattutto quelli più giovani, possano uscire dall’’Auditorium Conciliazione ispirati da una rinnovata consapevolezza: non c’’ è nulla di più emozionante della bellezza di un’ ’opera d’ ’arte».

Realizzato con la consulenza scientifica dei Musei Vaticani, lo show si avvale della tecnologia più avanzata applicata al live entertainment per raccontare la genesi di un capolavoro della Storia dell’’ Arte e dell’’ umanità, nel massimo rispetto delle fonti storiche e pittoriche. «I Musei Vaticani sono una realtà in cui tradizione e innovazione trovano una perfetta sintesi. Tradizione che è tutela, inventariazione, restauro, conservazione e valorizzazione delle collezioni attraverso gli studi, la ricerca, la didattica, i progetti internazionali, i convegni e le mostre. Innovazione che è oggi imprescindibile per il funzionamento di un’ ’istituzione moderna che accoglie più di sei milioni di visitatori l’ ’anno – dichiara Barbara Jatta, Direttore dei Musei Vaticani – La collaborazione dei Musei Vaticani con Artainment Worldwide Shows va letta proprio in questa volontà di sintesi. Il live show può rappresentare un ottimo modo di vivere e conoscere la Cappella più famosa del mondo in modo diverso, con un linguaggio comunicativo moderno, adatto alle nuove generazioni».

TIM è Excellence Partner di questa iniziativa e conferma ancora una volta la sua attenzione nei confronti dei progetti di valorizzazione del patrimonio culturale e artistico italiano, la cui esperienza è arricchita dalle tecnologie più innovative moderne, ribadendo così la sua leadership per lo sviluppo della cultura digitale del paese.

La regia di questo spettacolo totalmente innovativo – capace di unire arte, performance teatrale, musica e le tecnologie più avanzate – è di Marco Balich direttore artistico e produttore di Cerimonie Olimpiche, da Torino 2006 a Rio 2016. Per questo progetto Balich si è avvalso della collaborazione di artisti di indiscussa fama internazionale come Sting – oltre 100 milioni di dischi venduti con i Police e con la sua carriera da solista – che ha arrangiato e interpretato il main theme song originale: «Quando ho visto la Cappella Sistina sono rimasto folgorato dal genio di Michelangelo. Fare una “colonna sonora” di una simile visione è un’’ esperienza mistica. – Dichiara Sting – Questo spettacolo mi ha permesso di spingermi in un ambito per me inedito e di lavorare con artisti incredibili. Uno show di questo tipo è possibile solo grazie alla spinta creativa di un team di eccellenze. Sono onorato di essere parte di un progetto così straordinario che offre l’’ esperienza senza precedenti di uno dei luoghi più spettacolari del mondo».

Lo show, con repliche in italiano e in inglese, si avvale anche del contributo di una star della recitazione. La voce di Michelangelo, in entrambe le versioni, è di Pierfrancesco Favino, il cui talento è da tempo riconosciuto oltre i confini italiani anche grazie a grandi produzioni internazionali: «Siamo circondati dalla bellezza. Abbiamo questa enorme fortuna ed è assurdo quanto spesso ce ne scordiamo. Quando c’ ’è la possibilità di partecipare a qualcosa che riesce a dare voce, luce a questa bellezza che abbiamo tutto intorno, non possiamo che inorgoglirci», dichiara Favino.

La co-regia di “Giudizio Universale” è di Lulu Helbek – già direttore creativo di importanti produzioni Balich Worldwide Shows, come “Mother of the Nation”, realizzato ad Abu Dhabi nel 2016 – che racconta così lo spettacolo: «“Giudizio Universale” è uno show in cui lo spettatore è avvolto da ogni dove. Arriva dopo anni di sperimentazione per cercare di regalare un’ ’emozione, per creare una nuova esperienza sensoriale ed estetica. Tutti gli elementi, corpi, luci, video, si fondono, e immergono lo spettatore in una trasformazione continua del linguaggio teatrale».

La supervisione teatrale è stata affidata a Gabriele Vacis, figura di riferimento nel panorama artistico europeo, che aggiunge. «La Cappella Sistina è un totem della nostra cultura, una sorta di Aleph. Un luogo in cui lo spazio e il tempo si riconciliano nello sguardo umano. Un posto dove tutte le storie degli uomini si addensano in un’’esperienza di visione. Il lavoro alla nostra narrazione della Cappella Sistina è iniziato più di quattro anni fa e ha richiesto il contributo di decine di artisti, tecnici esperti delle più diverse discipline. È il nostro piccolo respiro che va ad aggiungersi a quello dei tanti che, nei secoli, hanno edificato la Cappella Sistina».
Al tema originale di Sting si aggiungono le musiche di John Metcalfe, figura di riferimento della scena pop-rock contemporanea e arrangiatore e produttore di artisti come U2, Morrissey, Blur e Coldplay: «Abbiamo voluto che la musica sostenesse la potenza e la varietà degli affreschi e, nello stesso tempo, abbiamo voluto essere moderni perché le opere d’ ’arte abbiano oggi la stessa rilevanza e potenza rispetto al tempo della loro creazione. Per me era importante soprattutto mettermi al servizio dei dipinti. Non è una sinfonia di John Metcalfe. È un contributo alla creazione di un mondo che celebra il genio di Michelangelo».
Le scenografie dello spettacolo non si limitano a riprodurre la Cappella Sistina, ma portano davanti agli occhi del pubblico spazi nuovi, magici, sospesi, ispirati dalle prospettive originali del Cinquecento. A firmarle sono stati chiamati Stufish Entertainmnet Architects, il team di scenografi già responsabile, tra i tanti, dei palchi di The Rolling Stones, U2, Lady Gaga e Madonna. «L’ ’arte di Michelangelo di immergere lo spettatore nella luce e travolgerlo nell’’ immaginario con la Cappella Sistina può essere paragonata alla capacità delle rockstar contemporanee di offrire al pubblico un’esperienza di vera estasi», dichiara lo Studio. La struttura a volta della sala dell’ ’Auditorium Conciliazione fa da sfondo ai contenuti video in altissima definizione e offre una straordinaria esperienza immersiva: un’ ’area di oltre 1000 metri quadri di superficie per le proiezioni è posizionata a più di 12 metri di altezza tutto intorno al pubblico.
L’ ’immersività delle proiezioni a 270°, realizzate grazie ai proiettori laser ad alta luminosità della gamma professionale Panasonic, porta lo spettatore al centro stesso dell’’ evento rendendolo protagonista di un’ ’esperienza multisensoriale. A curarne i contenuti è Luke Halls, video designer già al lavoro con Rihanna, Elton John e la Royal Opera House di Londra. Fanno parte del team creativo internazionale che contribuisce alla realizzazione dello show anche Fotis Nikolaou, storico danzatore di Dimitris Papaioannou e coreografo delle Cerimonie delle Olimpiadi di Atene, e Rob Hallowey e Bruno Poet, light designers di innumerevoli opere teatrali in tutto il mondo, da Oslo a Broadway.
Altri importanti contributi allo show sono il suono di Mirko Perri, vincitore del David di Donatello 2017 per “Veloce come il vento”, e i costumi di Giovanna Buzzi, vincitrice del Metropolitan Fashion Award 2017, l’’ Oscar della Moda, con oltre 100 spettacoli all’ ’attivo tra lirica, prosa e grandi eventi.
“Giudizio Universale” ha una durata di 60 minuti. Gli spettatori assistono al racconto della nascita del capolavoro del Buonarroti, dalla commissione da parte di Giulio II degli affreschi della volta fino alla realizzazione del Giudizio Universale, con una rievocazione della Cappella Sistina anche come luogo dell’’ elezione pontificia. Attraverso il racconto di Michelangelo si animano gli affreschi che rendono unico al mondo il luogo di uno dei riti più affascinanti e misteriosi della spiritualità: il Conclave.
Concepito per la lunga tenitura, lo spettacolo, nella doppia versione italiana e inglese – con già 40.000 prevendite – si configura come l’ ’evento imperdibile del 2018, un must-see per i milioni di visitatori italiani e internazionali che ogni anno scelgono Roma come meta del loro viaggio nel Paese della bellezza. Un appuntamento per tutti gli amanti dell’’ arte ma anche per le scuole.
Grazie al progetto educativo Artainment@School, sostenuto dalla main partnership della Fondazione Bracco, 15.000 studenti di età compresa tra gli 8 e i 19 anni hanno già confermato la presenza allo spettacolo. Le classi riceveranno gli ArtKit di F.I.L.A. – Fabbrica Italiana Lapis ed Affini.

“Giudizio Universale. Michelangelo and the Secrets of the Sistine Chapel” – finanziato con capitali privati (con un budget di 9 milioni di Euro), e si avvale del Patrocinio del Mibact – è la prima produzione di Artainment Worldwide Shows. La società, parte di Worldwide Shows Corporation (wscorp.com), è nata per dare vita a un nuovo genere di intrattenimento: performance dal vivo in cui i codici emozionali dello spettacolo e i linguaggi visivi contemporanei incontrano l’’ arte. «Abbiamo lavorato molto negli ultimi 3 anni alla definizione di un nuovo modello di business entertainment che ripartendo dall’ ’Italia potesse essere esportato nel mondo. Il primo progetto è “Giudizio Universale” per il quale sono stati investiti circa 9 milioni per lo show-format di Roma, contando sulla sua unicità artistica e il suo potenziale attrattivo e turistico», dichiara il Presidente di Artainment Simone Merico.
Lo spettacolo si propone come nuovo capitolo dell’ ’offerta culturale italiana, con un progetto di lungo respiro che parte da Roma. Così come avviene nelle più importanti metropoli, la capitale avrà uno spettacolo che parla al mondo con una cifra stilistica tipicamente italiana.

Le voci di “Giudizio Universale” – oltre a quella di Pierfrancesco Favino per Michelangelo – sono di Sonia Scotti per la versione italiana della voce della Bibbia, Joseph Murray e Luca Biagini per Clemente IV, Ian Thomas Williams e Ennio Coltorti per Giulio II, Julian Hill e Franco Mannella per il Camerlengo.
I performer che fisicamente si alterneranno sul palco sono invece Valentino Infuso, Cristian Ruiz, Francesco Cordella, Pietro Rebora, Rimi Cerloj, Danilo Picciallo, Giacomo Corvaia, Desirè Balena, Danilo Monardi, Federica Scaramella, Manuel William Rapicano.
Un particolare ringraziamento anche agli altri partner di “Giudizio Universale”:
Mastercard, per aver sostenuto questo progetto:
Mastercard è una azienda impegnata nel settore delle tecnologie per l’innovazione dei pagamenti digitali internazionali. Gestisce la più rapida rete di elaborazione di pagamenti al mondo, collegando consumatori, istituti finanziari, commercianti, governi e aziende in oltre 210 località. I prodotti e le soluzioni Mastercard rendono le attività commerciali di tutti i giorni più facili, sicure ed efficienti per tutti.
Panasonic: senza poter disporre della tecnologia più innovativa non avremmo potuto dare concretamente forma alla nostra visione. Era fondamentale per noi affidarci a una tecnologia che superasse le nostre aspettative in termini di qualità di immagine e luminosità, e che fosse indiscutibile in termini di affidabilità.
Osram per aver messo a disposizione la tecnologia per l’ ’illuminazione dello spettacolo: “Siamo orgogliosi di essere partner di uno show unico e rivoluzionario. “Giudizio Universale” ci offre l’ ’opportunità di presentare e mostrare le performance dei nostri prodotti”, commenta Hans-Joachim Schwabe, CEO Specialty Lighting di Osram.
Bose per la professionalità, la disponibilità e la sensibilità dimostrate nel proporre una soluzione audio performante che soddisfa le esigenze artistiche complesse e articolate di uno show come “Giudizio Universale”.
Riedel per il sistema intercom che ha consentito a un cast di talenti di oltre trenta persone di lavorare per più di tre mesi in tre lingue diverse intendendosi perfettamente. La creatività nasce da questo.
Sennheiser per il sistema di traduzione innovativo che consentirà al pubblico internazionale di assistere allo spettacolo nella propria lingua.
Ringraziamo Vivaticket by Best Union, rivenditore ufficiale di “Giudizio Universale”, con cui Artainment ha stretto una ticketing partnership strategica, e RDS, media partner del progetto.

I biglietti sono acquistabili dal sito giudiziouniversale.com e attraverso il circuito Vivaticket.
Box Office: via della Conciliazione, 4 t – Roma tel.+39. 06. 6832256 info@giudiziouniversale.com
Facebook: @GiudizioUniversaleLoSpettacolo
Instagram: @giudiziouniversale_show
Twitter: @Artainmentws

UFFICIO STAMPA: Studio PUNTOeVIRGOLA
press@giudiziouniversale.com | info@studiopuntoevirgola.com
Digital PR: INTERNOS WEB COMMUNICATION | info@internosweb.it

 

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Conferenza stampa del Premio “La Pellicola d’Oro” VIII Edizione

COMUNICATO STAMPA

Roma, mercoledì 18 aprile 2018 ‬ore 10,00 c/o Casa del Cinema, Largo Marcello Mastroianni, 1 ‬
“Valorizzare il lavoro dei tecnici e delle maestranze che contribuiscono alla realizzazione di un film, dare attenzione al ruolo degli operatori del settore, accrescere il ruolo dell’intero comparto cinematografico, stimolare l’interesse dei giovani che ci lavorano o che aspirano a farlo” – secondo il presidente della FiteL , Aldo Albano – “ sono tra le principali ambizioni della FITeL(Federazione Italiana Tempo Libero CGIL, CISL, UIL) che, a fianco di Sas Cinema con cui ha ideato e promosso il Premio ‘La Pellicola d’Oro’, è da anni impegnata a raccontare l’eccellenza del lavoro e dei mestieri nel cinema non visibili al pubblico. Quei tanti lavori svolti da mani sapienti che compaiono nei titoli di coda, restano dietro le quinte e senza il loro i film non potrebbero essere girati: sono i lavoratori e gli artigiani del cinema italiano premiati da ‘La Pellicola d’oro’, organizzato dalla Sas Cinema e dall’associazione culturale ‘Articolo 9 Cultura e Spettacolo‘, il cui presidente è lo scenografo e regista Enzo De Camillis.
“Addio fottuti musi verdi”, “Ammore e Malavita”, “Brutti e cattivi”, “Il permesso – 48 ore fuori”, “Falchi”, “Mamma o papà”, “Veleno”, “La Tenerezza” e tanti altri, tra i film che quest’anno concorreranno per il riconoscimento. Le votazioni per la scelta delle cinquine delle 14 categorie in concorso, vengono effettuate dal 26 marzo al 25 aprile da una Giuria qualificata costituita da 150 addetti ai lavori.
Nelle precedenti edizioni del Premio hanno ricevuto “La Pellicola d’Oro” vari personaggi tra i quali ricordiamo : Ettore Scola, Manolo Bolognini, Giancarlo Giannini, Ugo Gregoretti, Terence Hill, Leo Gullotta, Marco Giallini, Maria Pia Calzone, Micaela Ramazzotti, Ennio Fantastichini, Stefano Accorsi.
“La Pellicola d’Oro” annovera significativi patrocini istituzionali fra i quali il MIBACT (Ministeri Beni Culturali – Direzione Cinema), la Camera di Commercio di Roma, la Regione Lazio, l’Ass.For Cinema, l’APT, la Fitel, ecc. Tra agli sponsor dell’ottava Edizione, oltre alla FITeL nazionale: BNL Gruppo BNP Paribas e Panalight.
Alla conferenza stampa parteciperanno per la FITeL: il presidente Aldo Albano e i membri della Presidenza Nazionale.

FITeL Nazionale – Via Salaria 80 – Roma
tel. 06 85353869 – 06 8411063
E-mail: nazionale@fitel.it
Sito: http://www.fitel.it
Ufficio Stampa
Rossella Ronconi – E-mail:ronconi@fitel.it

L’arte di FEDERICO FELLINI nei disegni inediti custoditi dal suo truccatore storico, Rino Carboni.

COMUNICATO STAMPA

Il 21 aprile Roma festeggia il suo Natale con una mostra che restituisce la memoria dell’intramontabile Federico Fellini, che alla Capitale ha regalato i suoi più bei film.
É “Fantastiche Visioni”, la mostra ospitata presso la Galleria Ars Perpetua, con 41 disegni realizzati dal maestro autore della “Dolce vita” e di tanti altri film diventati capolavori della cinematografia mondiale. Opere disegnate da Fellini, che le affidava al suo truccatore storico, Rino Carboni, la cui memoria è custodita ora dal figlio Adriano, che ha ereditato e continua l’arte del padre.
A chi gli chiedeva perché disegnasse i personaggi dei suoi film, Fellini rispondeva: “Perché prendo appunti grafici delle facce, dei nasi, dei baffi, delle cravatte, delle borsette, del modo di accavallare le gambe delle persone? È un modo per cominciare a guardare il film in faccia, per vedere che tipo è, il tentativo di fissare qualcosa, sia pure minuscolo, al limite dell’insignificanza, ma che mi sembra abbia comunque a che fare col film, e velatamente mi parla di lui”. Era il suo processo creativo, che aveva avuto origine fin da quando, ancora ragazzo, collaborava con il Marc’Aurelio come vignettista e umorista e forse già da prima.
La mostra “Fantastiche Visioni” porta alla vista del pubblico 41 opere che Federico Fellini aveva consegnato al suo storico truccatore, Rino Carboni, come modelli per realizzare il make up e soprattutto i veri e propri effetti speciali di cui Carboni è stato un precursore geniale e innovativo.
I disegni di Fellini erano i suoi sogni e Carboni, con la sua maestria, riusciva a renderli concreti e visibili facendoli uscire dalla carta di cui erano fatti e dandogli le fattezze di tanti personaggi di una lunga serie di film, opere cult tra cui: Tre passi nel delirio – ep. Toby Dammit (1968), il primo film di Carboni con Fellini in cui realizza gli effetti speciali, tra i quali la testa mozzata di Terence Stamp; Fellini Satyricon (1969); I Clowns (1970); Roma (1972); Amarcord (1973); Il Casanova di Federico Fellini (1976); Prova d’orchestra (1979); La città delle donne (1980); E la nave va (1983); Ginger e Fred (1985).
Oggi il figlio di Rino Carboni, Adriano, ha deciso di rendere pubblici i disegni di Fellini dopo che la sua famiglia li ha lungamente e gelosamente conservati. Per lui si tratta di qualcosa di più di opere d’arte; sono veri e propri flash della sua vita: “ricordo che toccai con mano i bellissimi costumi dei clown realizzati da Danilo Donati quando avevo solo otto anni. Fu in quella situazione che conobbi Fellini. Mio padre mi portava sempre a fare visita ai set in cui lavorava, specialmente quelli di Fellini che venivano girati spesso a Cinecittà. Rimanevo incantato e affascinato dalla magia che racchiudevano le quinte dei film”. Sotto i suoi occhi di ragazzo prendevano vita i personaggi che poi abbiamo visto sugli schermi. “Fellini dava degli schizzi a mio padre, quasi caricaturali, poi li vedevo realizzare sul volto dell’attore e la caricatura prendeva vita. Ho ancora un ricordo nitidissimo”, conclude Adriano Carboni.
Quello del cinema è un mondo fantastico, quasi magico e in quello di Fellini i sogni prendono vita. I disegni in mostra sono il tratto di unione tra il sogno e la realtà. E la mostra “Fantastiche Visioni” li rende visibili.
“Non c’è fine. Non c’è inizio. C’è solo l’infinita passione per la vita”. In questo pensiero c’è tutto il karma di Fellini che ispira la mostra “Fantastiche Visioni” e in cui si identifica pienamente anche Alessandro Scannella, pittore, artista e direttore della Galleria Ars Perpetua che ospita la mostra nelle sale di via dei Coronari 111 a Roma. “Stavo allestendo una collettiva che avrebbe ospitato le mie opere e anche di altri artisti straordinari come Pietro Annigoni, Ugo Attardi, Mario Schifano, Franz Borghese, Anna Salvatore, Marcello Di Pierro, Antonio Corpora, e altri, nel frattempo – spiega Scannella – ho conosciuto Adriano Carboni, figlio d’arte, truccatore cinematografico e teatrale di registi del calibro di Sergio Leone e appunto Federico Fellini.”
Alessandro Scannella racconta come è nata l’idea della mostra. “Mi parlò del lavoro del padre, della simbiosi che aveva con Fellini e di moltissimi disegni che i due geni avevano prodotto in più di vent’anni di collaborazione, Fellini disegnava, Carboni realizzava le sue visioni. Per me è stato illuminante avere la possibilità di toccare con mano le creazioni di Fellini, le sue visioni, poterle esporre. Quarantuno disegni originali, molti inediti, esposti nel mio spazio, un’occasione straordinaria”.
Ed eccola, dal 21 aprile accessibile a tutti. Il genio di Fellini in mostra presso la Galleria Ars Perpetua di Roma. Una mostra assolutamente “felliniana”, nel senso che si è voluto dare a questo aggettivo entrato ormai nella lingua parlata – opulento, stravagante, onirico – , sul quale Fellini, una volta, ironizzò così: “Avevo sempre sognato, da grande, di fare l’aggettivo”.

“FANTASTICHE VISIONI”
dal 21 aprile 2018
GALLERIA ARS PERPETUA
| Via dei Coronari, 111 | Roma |
Ingresso libero

Ufficio Stampa | Rossana Tosto 

redazione@rossanatosto.com 

“Alters” debutta a teatro.

Al Teatro Stanze Segrete di Roma il debutto di “Alters”, che affronta una tematica legata alla psicologia femminile, tratto dall’omonimo corto scritto e diretto da Marianna Adamo.

COMUNICATO STAMPA

Sarà in scena dal 20 Febbraio al 4 Marzo al Teatro Stanze Segrete, in Via della Penitenza 3, “Alters”, tratto dal cortometraggio dal titolo omonimo, che vede al suo debutto come regista ed autrice teatrale, Marianna Adamo, anche interprete principale assieme ad Emiliano Coltorti.
L’idea del corto ‘Alters’, che ha vinto il premio Rai Cinema Channel, è nato dalla volontà di affrontare una tematica delicata legata alla psicologia femminile: il disturbo dissociativo di identità.
Nina e Massimo si incontrano in un “non luogo” dove ogni giorno prendono forma, desideri e paure . Lì , dove nessuno può entrare, le loro identità si trasformano e si confondono. Inventano un presente per scappare da un terribile passato…ma forse non basterà per percorrere la strada del futuro.
In questo contesto, tra momenti intensi e con una punta d’ironia, scopriremo le loro vite e le loro storie e insieme decideremo del loro destino.
La scenografia sarà costituita da pochi elementi, un ambiente freddo che sarà “colorato” solo dalla loro presenza. Un ambiente ostile che ospita, di volta in volta, l’identità che decide di venire alla luce. L’apporto degli attori in questo contesto è di fondamentale importanza, saranno loro a dare significato al contesto altrimenti “grigio” e privo di senso.

Alters”- Scritto e diretto da Marianna Adamo
Con Marianna Adamo ed Emiliano Coltorti
Teatro Stanze Segrete
Via della Penitenza, 3 tel. 06.6872690 / 3889246033
Dal Martedì al Sabato ore 21.00 – Domenica ore 19.00

Ufficio Stampa: Loredana Filoni
redazione@lfmagazine.it

 

Francesca Stajano e Raffaello Sasson nuova coppia del cinema internazionale

Nelle foto la coppia cinematografica internazionale formata dal regista sceneggiatore e produttore Raffaello Sasson e l’attrice sceneggiatrice e produttrice Francesca Stajano in giro per il mondo con Frammenti.
Fondatori della Compagnia del Brivido con la quale hanno prodotto e lavorato rispettivamente come regista autore e attrice autrice gli spettacoli Parenti e serpenti, La mia vita per la musica, Allora come va?
Fondatori della 39step production, producono Hard Boiled Appuntamento alle 11 in punto, Il Demonio, ottengono riconoscimenti e Premi Internazionali con Frammenti/Fragments del quale é in preparazione il lungometraggio.
Coppia anche nella vita, dopo otto anni di fidanzamento e di lavoro artistico insieme, si sono sposati il 21 Agosto del 2017.

Ufficio stampa Giò Di Giorgio
ufficiostampagiodi@gmail.com IMG-20180120-WA0006[10456]

“Social Mente Pericolosa”. Salomè Da Silva diretta dalla madre Francesca Berger

COMUNICATO STAMPA

Di Gabriella Sassone
DEBUTTO GIOVEDì 25 GENNAIO ORE 21
TEATRO PETROLINI VIA RUBATTINO, 5 (TESTACCIO)

Torna in scena a grande richiesta, solo per 4 sere, dal 25 al 28 gennaio 2018 al Teatro Petrolini di via Rubattino 5, il divertente e attualissimo “Social Mente pericolosa“, già definito lo spettacolo teatrale rivelazione della stagione. Ne è protagonista la giovane e bellissima Salomè da Silva, attrice, doppiatrice e “Microfonina” del Maurizio Costanzo Show. Una figlia d’arte a tutto tondo, destinata dalla nascita ad emergere: il padre è il calciatore brasiliano João Batista da Silva; la madre è l’ex attrice, scrittrice, regista e sceneggiatrice Francesca Berger, moglie da 24 anni di Helmut Berger, che l’ha praticamente cresciuta. Salomè e Francesca hanno scritto insieme il testo, di cui la Berger cura la regia, i costumi e alcuni video che accompagnano lo show. Lo spettacolo, che prende di mira con lucida ironia il mondo dei social network, Instagram, Twitter, Facebook, Whats App, è una vera chicca. Salomè, che si trasforma in vari personaggi, donne “social addict” o meglio “social victims”, si dimostra un autentico “animale da palcoscenico”, in grado di far divertire e sorridere in quello che è un vero e proprio “one woman show”. Nelle due ore on stage, Salomè, come una Fregoli in gonnella, cambia continuamente abito (passa dalla soubrette anni ’90 alla donna delle pulizie toscana, dalla borgatara fake alla ragazza pugliese, dalla scatenata influencer emiliana alla fatale francesina, per poi trasformarsi in Suor Celestina, in una leggerissima Ofelia, una divertentissima Poppea, per finire ballando sulle note di “Alejandro” di Lady Gaga). Cambia ovviamente anche accento per ogni personaggio (dal pugliese al bolognese, dal romanaccio al francese). Ad accompagnare Salomè sul palco, giusto per i cambi d’abito, due cantanti ventenni, Lorenzo Angelone (baritono) e Matteo Di Nunzio (tenore), che riempiono il tempo necessario ad entrare e uscire dai personaggi che sono un assemblage di caratteri femminili stravaganti e paradossali. Quasi fossero due youtubers, i due entrano in questo spazio temporale illusorio, tra reale e virtuale, con dei brevissimi interventi live legati all’uso spasmodico che nel quotidiano si fa degli allegri post, meme e aforismi su Facebook; interventi che aiutano a narrare un mondo apparentemente semplice, ma in realtà denso di contenuti e complesso, quasi la musica sopravvivendo all’algido tecnologico resti l’unico collante di due universi estremi.
Insomma, lo spettacolo mette alla berlina i tic e le manie dell’era digitale, dove si vive con lo Smartphone in mano ma non si colloquia più, dove ci si sente amati solo a colpi di “like”, dove ci si piazza davanti a una tastiera per non sentirsi soli. Ma dove si può diventare anche dei feroci “haters”, pieni di livore e cattiveria. Personaggi che, come con un telecomando, cambiano velocemente luogo e tempo, come sta accadendo nella società, dove ormai connettendosi alla rete si accede ad un universo senza tempo e privo di uno spazio definito che usa il linguaggio di comunicazione globale dei social network. “La nostra è una farsa sul sociale, il cui tessuto si snoda in un mondo esasperato che dilaga, ma che di reale apparentemente non ha nulla, eppure esiste con aspetti fuorvianti. Sempre sorridendo, con grande ironia, abbiamo voluto spiegare con estrema leggerezza le direzioni che si intraprendono con l’uso smodato dei social e le annesse dipendenze da disconnessione; mettendo in evidenza l’insorgenza di una serie di atteggiamenti e comportamenti atipici di chi ormai confonde la realtà con quella virtuale”, spiega Francesca Berger. Che ha voluto infarcire lo spettacolo con l’irruzione di alcuni cortometraggi da lei diretti, realizzati con la sua troupe di videomaking, Gabino Curtidor e Stefano Ricco, con l’intento di offrire delle alternative ai nativi virtuali.

 

Tania Welz. Le trame del mondo

24 gennaio – 15 luglio 2018
VERNISSAGE 24 gennaio ore 18:00 – 21:00

 

Inaugura mercoledì 24 gennaio 2018, presso il Boutique Hotel & Art GalleryPiazzadispagna 9” di Stefania Grippo, l’importante personale dell’artista internazionale Tania Welz dal titolo Le trame del mondo. Interlacement.
Il progetto espositivo, a cura di Raffaella Salato, comprende oltre una ventina di arazzi contemporanei – realizzati tra il 2010 ed il 2016 – perlopiù di grandi dimensioni, in dialogo con altre opere più piccole che formano tra loro suggestivi polittici e affiancati da alcuni preziosi disegni preparatori che illustrano la genesi della ricerca di questa artista, raffinata ed unica nel suo genere.
Tania Welz, tedesca di nascita ma romana d’adozione, interpreta il mondo che la circonda attraverso una sapiente gestione della materia e del colore, ed applica questo suo talento ad un mezzo espressivo potente ed originale: l’arazzo astratto. Come i pittori utilizzano la pennellata per rendere visibili i loro moti interiori, questa artista sceglie le masse materiche (juta, seta, cotone, velluto, lana), che lacera, sfibra, brucia, ricuce e assembla, associando spesso i tessuti ad altri elementi come metallo, rami, frammenti di specchi, e molto ancora. Con il proprio lavoro, la Welz intende esprimere la propria percezione della società attuale, lacerata da conflitti di varia origine, ma ancora tesa verso una speranza di dialogo e di ricomposizione, e lo fa con un approccio di grande effetto e intensamente contemporaneo.
La mostra si inserisce nel più ampio progetto di Stefania Grippo, interior designer e ideatrice di “Piazzadispagna9”, luogo in cui la sua natura di designer incontra quella di animatrice culturale. Nato nel 2014, questo progetto sperimentale in cui convergono arte, design, artigianato e moda – che si fregia della magnifica vista su una delle piazze più belle di Roma e di un’eccezionale cura degli interni – si arricchisce di una programmazione regolare di mostre d’arte contemporanea. Gli artisti sono selezionati personalmente da Stefania Grippo, in linea con le più moderne tendenze internazionali, in uno scambio biunivoco – filtrato dalla loro identità e dalla loro ricerca espressiva – tra l’imponente esterno e lo spazio interno dell’hotel.
“Piazzadispagna9”apre dunque l’accoglienza all’arte, e non è un caso che l’appartamento nel 1800 fosse di proprietà dell’artista tedesco Franz Catel, che lo rese uno dei salotti artistici più illustri della Capitale.

Nata a Monaco di Baviera, Tania Welz vive e lavora a Roma da più di venti anni.
Welz iniziò la sua carriera come pittrice ma si accorse ben
presto che la superficie bidimensionale della tela limitava
la sua creatività. Questo la spinse ad apportare elementi
 scultorei al suo lavoro ma, allo stesso tempo, volle evitare
la relativa plasticità associata alla scultura tradizionale.
Si rivolse così a sperimentare una gamma di materiali e 
superfici trasformandoli in grandi arazzi astratti. Fra le sue principali mostre ricordiamo: World Art Dubai, Showcasing winning artwork ‘All you can(not) leave behind’, 4 th International Emerging Artist Award 2016, Dubai, EAU; WIA Expo 2015 (Warsaw International Art), Varsavia, Polonia, 2015; 8th international fiber art biennale 2014, Nantong, China; Premio internazionale Limen arte 2011 Vibo Valentia, Italy, 2012; Festival internationale dell’arte, Embassy of Iraq, Roma, Italy, 2011; Opera Unica Rome, Italy, 2010; RvBArts Rome, Italy, 2010; Qibab Art Gallery Abu Dhabi, UAE 2010. Tra i premi vinti: 2010, 25th Annual Chelsea International Fine Art Competition selected by Juror Ms. Megan Fontanella, Assistent curator, Solomon R. Guggenheim Museum, New York; 2016, 4th International Emerging Artist Award, Dubai, vincitrice nella categoria ‘mixed media’. È presente nella Collezione privata Dutch Railway Network Prorail.

Contatti: Raffaella Salato – r.salato@hotmail.it

Boutique Hotel & Art Gallery “Piazza di Spagna 9”
Piazza di Spagna, 9 – Roma 00187
Tel. 06.6992145
http://www.piazzadispagna9.it