Negli spazi di “H.UNICA”in mostra le opere di Luciana Dos Santos Pretta, Caterina Vitellozzi e Luca Theodoli

La materia conta. Nella storia dell’arte si è spesso trasformata da superficie, bozzolo e medium a vera ossessione. Basti pensare al rapporto di Michelangelo Buonarroti per il marmo, una battaglia titanica ed erotica insieme; oppure, cinque secoli più tardi, alla predilezione del land artist inglese Richard Long per il fango lasciato dalle maree del fiume Avon nel porto di Bristol, dove è nato, una sorta di fluido cordone ombelicale reimpiegato in una frenesia neo-espressionista astratta. Entrambi gli artisti hanno usato altre tecniche, l’affresco per Michelangelo, i cerchi di pietra per Long, solo per citare gli esempi più noti. Ma il sentimento, pur nei capolavori che sono venuti, si percepisce diverso.

Per alcuni artisti, la materia è prima. Gli oggetti raccolti da Robert Rauschenberg a New York hanno il sentore delle strade della metropoli. Il celotex alla fiamma di Alberto Burri ha un odore “concettuale” (e i sacchi, naturalmente, e i cretti). I fili tessuti di Maria Lai trascinano millenni di lavoro femminile. I sassi raccolti e tagliati come forme di pane dall’ucraina Zhanna Kadyrova durante la fuga da Kyiv nella prima fase dell’invasione russa passano da esperienza vissuta a messaggio universale (chiuso nella bottiglia dell’arte), così come i suoi vestiti di piastrelle mimetizzati su pareti di uguali piastrelle paiono evocare, dalla materia, ombre e orme umane. A volte, la materia è traslata in maniera quasi atroce, si può ricordare il quarto di bue scuoiato, sanguinante e marcescente, tenuto nel suo piccolo studio per giorni dall’artista Chaim Soutine. Ne dipinse quattro versioni. I vicini chiamarono la polizia per il cattivo odore, si racconta.

A volte però, l’ossessione è ludica, come succede alle materie plasmate in opere d’arte da Luciana Dos Santos Pretta, Caterina Vitellozzi e Luca Theodoli che espongono fianco a fianco, o meglio, stanza a stanza, negli spazi di Hunica, a Roma. Luciana Dos Santos è nata e ha passato l’infanzia in un Brasile lontano dal mare e vicino al deserto. Metafisico, come tutti i deserti. Che però, durante la stagione delle piogge si trasforma in una prateria. Così i suoi oggetti recuperati e intrisi di colori forti e cantanti paiono voler segnare e rigenerare il vuoto in ritmi di pigmenti e recuperare i giochi d’infanzia quando ogni oggetto si trasforma in un giocattolo: scatole di cartone, confezioni per uova o tele materiche come lenzuoli o mantelli cangianti che aprono lo sguardo a geografie dell’emozione. Le sue opere hanno un tocco teatrale – le grandi tele ruvide come sipari interiori – e intimo insieme – le scatole aperte e vibranti di colore come un ricordo svelato. Caterina Vitellozzi, romana con fughe a Londra e in Cina, è una rarità: una delle poche donne a lavorare il mosaico. E lo fa in maniera insolita. Rendendo visibile la materia, anziché nasconderla nel disegno (come accade nei micromosaici, per esempio). Di più: la rende organica, inserendo nelle grosse tessere sbozzate, canne di bambù e rami di alberi. Come a far respirare la pietra dei pannelli. I suoi vulcani sembrano voler eruttare colore. I suoi tasselli di mosaico fanno pensare a pelli di animali estinti e fantastici. La materia invece diventa un caleidoscopio minuzioso nei ritratti e nelle scritte composte con lattine di metallo dal romano Luca Thedoli. Il rifiuto urbano diventa il ritratto iconico della diva, la musa di Hitchcock e principessa di Monaco, Grace Kelly. Si fa linguaggio e pensiero nella scritta dove si rimescolano ironia e protesta come in uno dei migliori slogan delle prime proteste sessantottine. Diventa anche flusso e riflusso, dai cestini, dai sorsi distratti, dai vuoti buttati all’opera ritornata. Come l’eco di un mare. Non a caso, erano di fronte al mare nella caverna di Blombos, nell’attuale Sudafrica, i primi artisti di cui si ha traccia. Sulle sponde del mare hanno preso conchiglie per fare gioielli, con l’ocra rossa del terreno hanno tracciato linee (il segno del tris, l’hashtag, vecchio di centomila anni) sulle pareti delle caverne, sui loro corpi. Hanno trovato la materia, ne è uscita arte. Un linguaggio. Nella loro lingua defunta e irrintracciabile forse hanno esclamato come il greco Archimede ere più tardi: “Eureka!”. Ho trovato.
(Fabio Sindici)

Caterina Vitellozzi
Luca Theodoli
Luciana Dos Santos

HUNICA #5
a cura di Pamela Fiacconi

fino al 16 giugno 2023

H.UNICA – VIALE LIEGI, 54 – ROMA

Foto di Ottorino Giardino

La Principessa Irma Capace Minutolo

Grace di Monaco

Irma Capece Minutolo con la giornalista Federica Pansadoro, durante il vernissage

LA GERARDO DI LELLA POP O’RCHESTRA IN CONCERTO AGLI AUTOCENTRI BALDUINA PER LE NUOVE AUDI A5 E Q5

Di Gabriella Sassone

 

Una location insolita e rombante per il nuovo concerto del maestro partenopeo Gerardo Di Lella dopo il successo di Capodanno “Roma Caput Musicae” all’Auditorium Parco della Musica. Di Lella con il meglio della musica dance anni ‘70 ha fatto ballare un’alta marea di ospiti invitati nello showroom Autocentri Balduina di Via Salaria, cinquantaquattro anni di vita e  successi, straordinario punto di riferimento per la città. Per la prima volta due lussuose automobili, due super car altamente tecnologiche, sono state tenute a battesimo in musica, sulle note delle hit più amate di Barry White, Gloria Gaynor, Donna Summer, Cool and the Gang, George Michael. Non si è perso una nota seduto nelle prime file, tanto da ballare sulla sedia, l’attore Pino Quartullo con la moglie Margherita. Si è scatenata sotto al palco la biondissima Laura Rivera, sotto gli occhi divertiti del marito Gianni Rivera, preso d’assalto dalle richieste di selfie che generosamente ha assecondato. Anche Adriana Russo non si è fermata un attimo, divertendosi come una ragazzina. La soubrette brasiliana Lilian Ramos, appena rientrata da un lungo viaggio nella sua terra d’origine, ha calamitato i flash facendosi immortalare con le sue forme esplosive in pose sensuali accanto ai bolidi: le ultime due “creature” della Casa dei Quattro anelli: la versione Q5 e la A5, modelli unici, dotati di innovazioni che esprimono al meglio il concetto di intelligenza artificiale, come le tecnologie di guida assistita, il sistema adaptive air suspension e la trazione quattro ruote con tecnologie ultra che entra in funzione a seconda delle esigenze di guida.

Tutti divertiti e calamitati dalle note regalate dalla Pop O’rchestra di Di Lella di 22 elementi che ha trasformato in una discoteca il futuristico autosalone. Ad introdurre il concerto sul palco, Simona Cappella (responsabile marketing e promozione Autocentri Balduina) con i fratelli Andrea, Giacomo e Micaela.

Nessuno ha resistito al fascino delle due Audi e tutti si son fatti immortalare dentro le super car. Ecco una divertita Daniela Martani, le principesse , Condò de Sadriano e Conny Caracciolo con l’amica Lucia Bornigia, la marchesa Elena Aceto di Capriglia, il marchese Gregorio del Gallo di Roccagiovane e la press-agent Patrizia Brandimarte. Ecco la telegiornalista e conduttrice Rai Lisa Marzoli col marito Francesco Borrelli, Antonietta Di Vizia, l’on Antonio Paris con la modella Marika Oliviero, il regista Pierfrancesco Campanella, l’attrice Antonella Angelucci, le stiliste Laura Pieralisi col figlio Emanuele e Monica Bartolucci della griffe giovane Reylu col fidanzato Mario Miconi. Alle prese col buffet di delicatessen griffate Montineri Catering, ecco il notaio Giovanni Pocaterra, Irene Bozzi con Emilio Sturla Furnò, il visagista delle dive Gennaro Marchese, il prof. Ciro Mariotti, il presidente del Circolo Eur Sporting Club Bruno Daniele, i prof. Luigi Uccioli e Claudio De Nuccio, l’avvocato Ottorino Giugni, l’imprenditore Bruno Zona, Pietro Ciaccio (braccio destro di Anna Fendi), Dario ed Elisa Carosi.  Da Napoli arrivano i mondanissimi Lorenzo Crea e Fabrizio Khune, che salutano i colleghi giornalisti Niky Marcelli, Fabrizio Pacifici, Antonella Piperno, Marino Collacciani, Carmine Castoro, Bibi Gismondi, anche loro alle prese con selfie e balli.

notaio-giovanni-pocaterra
Giovanni Pocaterra

 

niky-marcelli
Niky Marcelli

emilio-sturla-furno-irene-bozzi-elena-aceto-di-capriglia-e-gerardo-di-lella
Emilio Sturla , Irene Bozzi ,Gerardo Di Lella ed Elena Aceto Di Capriglia

simona-cappella-e-gabry-sassone
Simona Cappella e Gabriella Sassone