Si è spento all’età di 84 anni, uno dei pilastri del cinema italiano, Ettore Scola. Originario di Trevico, vicino Avellino, iniziò ad affacciarsi al mondo del cinema, collaborando con “ Marc’Aurelio”, una rivista umoristica che gli permise di conoscere personaggi influenti come Federico Fellini , Steno e Furio Scarpelli. E proprio con Scarpelli, che iniziò la sua carriera, collaborando nelle sceneggiature di film come “La grande guerra“ e “Un americano a Roma”. La prima sua opera da regista è del 1964, “Se permettete parliamo di donne”, pellicola ad episodi, che ebbe come interpreti, attori del calibro di Mastroianni, Tognazzi e Manfredi. Seguiranno “ Il dramma della gelosia” (1970) e nel 1974 ” C’eravamo tanto amati”, film che ottenne il gran premio del festival cinematografico di Mosca. “Brutti, sporchi e cattivi” (1976) e “Una giornata particolare” (1977) sono tra i suoi capolavori insieme a “La terrazza”( 1980) e “La famiglia”(1987). Quest’ultimo ottenne ben sei “David di Donatello”, una nomination agli Oscar, ben sei premi al” Nastro d’argento” e due “Globo d’oro”. Scola, è ricordato inoltre per la sua vena spiritosa, utilizzata maggiormente agli esordi. Suoi sono i testi di “Mario Pio” e il “Conte Claro”, i famosi personaggi interpretati da Alberto Sordi, per i programmi TV e Radio, della RAI. Il maestro è morto stasera 19 gennaio a Roma, nel reparto di Cardiochirurgia del Policlinico, dopo un malore avvertito domenica scorsa. Lascia la moglie Gigliola, anche lei sceneggiatrice e due figlie, Silvia e Paola.